Le ultime notizie relative allo sblocco del contratto Scuola ad oggi, martedì 8 novembre, riguardano le due questioni che si dovranno affrontare prima di iniziare la trattativa governo-sindacati.
Punto primo, la distribuzione delle risorse stanziate nella Legge di Bilancio; punto secondo, la parte normativa ovvero quella che riguarda più da vicino il rapporto di lavoro come permessi, orario, mobilità, congedi e assenze per malattia.
Ultime news scuola, martedì 8 novembre 2016: sblocco contratto, i punti chiave sono 2
Le risorse economiche che sono state messe in campo sarebbero appena sufficienti per garantire un minimo incremento stipendiale, intorno ai 40 euro netti al mese ed è chiaro che a queste condizioni i sindacati non possono sedersi ad un tavolo per una trattativa contrattuale.
Questione altrettanto delicata quella riguardante la parte normativa del contratto perchè prima si dovrà fare i conti con quanto indicato dalla legge 15/2009 e dal decreto Brunetta, il quale pone un veto alla contrattazione collettiva, per ciò che concerne la possibilità di derogare le normative legislative.
Che cosa significa in sostanza? Che l'eventuale firma del nuovo contratto potrebbe risultare addirittura dannosa, visto che questa andrebbe a cancellare istituti contrattuali fondamentali come la maggiorazione retributiva per il primo mese di astensione facoltativa dal lavoro per i genitori con figli piccoli (sino ai tre anni di età) oppure come i permessi per motivi personali.
Rinnovo contratto scuola ultime notizie: per superare il decreto Brunetta, serve intervento legislativo ad hoc
Per far si che tutto ciò possa essere scongiurato, occorrerà un intervento ad hoc da parte del legislatore che sancisca la legittimità di conservazione di tali diritti che, altrimenti, andrebbero persi.
Lo stesso discorso andrebbe fatto per la mobilità 2017/2018 dove i docenti che presenteranno domanda di trasferimento perderanno automaticamente la titolarità su scuola, finendo, di conseguenza, negli ambiti territoriali.
Del resto, anche per la chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici vale quanto ribadito al comma 196 della legge 107 dove viene indicata l'inefficacia delle norme e delle procedure contenute nei CCNL, qualora queste vadano in contrasto con quanto previsto dalla legge. In buona sostanza, servirà un intervento legislativo che possa garantire al tavolo negoziale un buon margine di manovra.