Quale alternativa di pensione anticipata avranno i lavoratori precoci che non dovessero raggiungere la Quota 41 o che, comunque, non rientrino nei parametri fissati dalla legge di Bilancio 2017 di Renzi, validi anche per l'anticipo pensionistico social? La domanda è quella che si fanno soprattutto i lavoratori nati tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Sessanta: nella bozza del Bilancio, per usufruire della pensione anticipata con quota 41 anni di contributi, occorre, infatti, aver lavorato per un anno effettivo entro il diciannovesimo anno di età, essere in una condizione di disoccupazione, di disabilità oppure rientrare nelle categorie fissate dal Governo per i lavoratori usuranti.

Pensioni precoci 2017: cosa succede se non si raggiunge quota 41?

Per molti contribuenti diventa difficile arrivare a quota 41 anni di contributi per andare in pensione come precoci: è il caso di lavoratori con 38, 39 anni di versamenti che pure hanno iniziato a lavorare ben al di sotto della maggiore età. In risposta ad alcuni quesiti posti proprio da questi lavoratori, l'esperto de Il Giorno ha tracciato le alternative per la pensione anticipata. Per chi fosse nato nel 1960 (simile è la situazione per i nati due o tre anni prima o dopo) ed abbia iniziato a lavorare tra dai 14 ai 23 anni (o fino ai 24 se donne), la pensione anticipata si può raggiungere a partire dal 2016 (dal 2015 per le donne) fino al 2028, a seconda del momento in cui si raggiungano i requisiti previsti.

Nel caso in cui abbiano cominciato a lavorare dopo 24 o 25 anni (uomini o donne), si potrà sperare nella pensione di vecchiaia con decorrenza, come prima data utile, all'età di 68 anni nel 2028.

Pensione precoci: chi dovrà attendere la vecchiaia senza quota 41

Non più precoci, e dunque impossibilitati a raggiungere la quota 41, sono i nati nel 1960, ma con inizio dei contributi dopo il 1° gennaio 1996: per questi contribuenti si applica il meccanismo contributivo, ma si potrà sperare di raggiungere la pensione di vecchiaia sprint, ottenibile all'età di 64 anni e cinque mesi o di 64 anni e nove mesi nel biennio 2024/2025: l'uno o l'altro requisito dipenderà dalla data di nascita a seconda che sia precedente o successiva al 31 luglio 1960.