L'ultima classe di età di uscita da lavoro con la Quota 41 per i lavoratori precoci nel 2017 sarà il 1962, secondo le disposizioni contenute nel progetto di legge di Bilancio predisposto dall'Esecutivo di Renzi. Infatti, chi è nato non oltre il 1962, ha potuto versare i contributi a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, nel rispetto del criterio valido per usufruire della quota 41 di almeno 12 mesi di versamenti prima di superare i 19 anni, dunque entro il 1981. E, in molti casi, i contribuenti precoci hanno cominciato già dai quattordici anni di età a lavorare: grazie a questo requisito, tra i ventimila ed i venticinquemila lavoratori potranno andare in pensione anticipata dal prossimo 1° maggio non pagando il prestito pensionistico per gli anni che mancano fino alla decorrenza dei requisiti stabiliti dalla riforma Fornero.
Pensione anticipata 2016 per precoci con quota 41: i requisiti
Tuttavia, la platea dei precoci che potranno beneficiare dell'uscita con quota 41 sarà ristretta a coloro che saranno in grado di dimostrare di non avere più diritto agli ammortizzatori sociali nonostante la situazione di disoccupazione o a coloro che hanno una disabilità pari o maggiore del 74 per cento, oppure a coloro che convivono con disabili gravi non oltre il 1° grado di parentela. Se nessuno di queste tre condizioni potrà essere fatta valere, si potrà ricorrere al quarto criterio di assegnazione delle regole per iprecoci, ovvero a quello riguardante i lavori particolarmente faticosi. Dai lavoratori edili alle maestre d'asilo, dai macchinisti ai conciatori, agli assistenti, sono in tutto undici le professioni che la bozza del Bilancio 2017 ammette come usuranti.
Precoci con quota 41, differenza di uscitarispetto alla pensione anticipata
I precoci che usciranno con quota 41 anni di contributi riusciranno ad evitare la precedente normativa delle Pensioni: infatti, in alternativa, per chi rientra nei parametri, è prevista l'uscita a sessant'anni con trentacinque di contributi, oppure la pensione anticipata a 42 anni e 10 mesi di versamenti, 41,10 per le donne. Rispettivamente, i precoci uomini risparmieranno 22 mesi di lavoro, le donne dieci.