La proposta di rivisitazione della norma su Opzione donna presentata oggi nell'ambito del piano di riforma Pensioni previsto in legge di Bilancio dal relatore Mauro Guerra (Pd) praticamente "riformula" l'emendamento approvato nei giorni scorsi dalla commissione Lavoro di Montecitorio dove si sono impegnati parlamentari di diversi schieramenti politici. "Vogliamo ricordare - hanno sottolineato in una nota Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi, rispettivamente presidente e capogruppo dem in commissione Lavoro alla Camera - che il tema non era previsto nella legge di Bilancio".

Opzione donna, Gnecchi e Damiano spiegano le novità

"Noi l'abbiamo voluto inserire - hanno aggiunto - come é stato fatto per quanto riguarda gli esodati". Oltre alla prosecuzione del regime sperimentale dell'Opzione donna ci sarebbe il via libera del Governo Renzi alla salvaguardia definitiva degli esodati che ancora si leccano le ferite provocato dalla riforma pensioni Fornero. "La nuova norma - hanno affermato Gnecchi e Damiano in una nota congiunta - corregge quanto conquistato nella scorsa legge finanziaria e include - hanno spiegato - le lavoratrici che compiono 57 o 58 anni di età, se dipendenti o autonome, nell'ultimo trimestre del 2015". Queste donne dunque, se hanno raggiunto i 35 anni di anzianità contributiva, avranno diritto alla pensione anticipata calcolata col sistema contributivo fortemente penalizzante.

Prepensionamento, saranno coinvolte in 4000 donne

I parlamentari del Pd si sono soffermati anche sulle risorse a disposizione. "Sono stati stanziati - hanno detto - circa 257 milioni di euro. Secondo la relazione tecnica - hanno aggiunto Damiano e Gnecchi - saranno coinvolte oltre 4000 lavoratrici". Ma non si spengono le speranze delle lavoratrici che sperano ancora nella prosecuzione di Opzione donna fino al 31 dicembre 2018, così come prevedono tra l'altro diversi sub-emendamenti.

"Chiediamo la proroga del regime sperimentale fino al 31/12/2018", hanno scritto in una nota i deputati di Possibile Pippo Civati, Luca Pastorino e Andrea Maestri che hanno presentato due sub-emendamenti su Opzione donna. "L'emendamento è aggiuntivo - hanno intanto sottolineato nella nota congiunta i parlamentari del Pd Gnecchi e Damiano illustrando le ultime novità su Opzione donna - rispetto al testo della legge di stabilità dello scorso anno che prevede il cosiddetto contatore - hanno spiegato - che viene confermato".