Sono 247.872 i docenti di ruolo che riceveranno il bonus di merito. Il bonus assegnato dai dirigenti scolastici ai docenti che, nell'anno scolastico scorso, si sono distinti per merito, per la propria auto-formazione linguistica ed informatica nonché per il contributo dato alla crescita qualitativa dell'istituto riguarda un docente su tre e le cifre vanno dai 200 a 1.800 euro lordi. Questo bonus si aggiunge a quello di 500 euro istituito nella legge 107/2015 dal Governo Renzi per la formazione e l'aggiornamento professionale e sarà accreditato tra la fine di novembre ed il 15 dicembre.

Vediamo di cosa si tratta e come avverrà l'erogazione.

380 milioni alle scuole

Lo scorso giugno, il Miur ha destinato 380 milioni alle scuole per premiare i docenti più meritevoli. Ogni istituto ha ricevuto in media 23 mila euro. Il bonus di merito, assegnato ai docenti entro il 31 agosto dai dirigenti scolastici e dai comitati di valutazione, fin dalla sua presentazione nel piano della Buona Scuola, aveva suscitato polemiche per il timore di una distribuzione arbitraria e clientelare nelle mani di pochi; preoccupazione che si è poi dimostrata infondata dal momento che il premio, stando ai numeri, è stato assegnato a un docente su tre.

A quanto ammonta il premio e quando arriverà?

I dirigenti hanno distribuito ai singoli docenti una somma lorda che varia dai 200 ai 1.800 euro.

A creare questa fascia di distribuzione hanno contribuito in modo significativo le competenze informatiche, le certificazioni linguistiche e le iniziative intraprese da ogni singolo docente per la crescita qualitativa del proprio istituto. Il bonus di merito sarà distribuito tra la fine di questo mese e l'inizio di dicembre, con molta probabilità assieme alla tredicesima, ma non arriverà per intero: solo l'80% della cifra destinata al docente sarà accreditata in questa prima tranche.

La scelta di accreditare solo una parte del bonus è stata determinata dai ricorsi avviati al Tar dalla Cgil per allargare la platea anche ai supplenti precari. Secondo la Cgil il criterio di assegnazione ai soli docenti di ruolo è discriminatorio nei confronti di quei supplenti che ogni anno prestano il loro servizio nelle scuole italiane.

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