La Lega Nord di Matteo Salvini contesta il disegno di legge di Bilancio 2017 che approda oggi (venerdì 25 novembre) in aula alla Camera dei Deputati e in particolare critica il piano di riforma Pensioni. "Una manovra vergognosa - ha detto Roberto Simonetti, capogruppo Lega Nord in commissione Lavoro pubblico e privato a Montecitorio - anche sul sistema pensionistico". I leghisti sono insoddisfatti dell'Anticipo pensionistico volontario perché è troppo penalizzante per i lavoratori e anche la mancata proroga di Opzione donna fino al 2018. "Prova ne è - ha aggiunto - che la legge Fornero è ancora lì".
La Lega contesta il piano di riforma pensioni del Governo Renzi
La Lega Nord, che adesso contesta il piano di riforma pensioni generale proposto dal Governo Renzi che comunque ha accolto diverse proposte di modifica durante l'esame degli emendamenti in commissione Bilancio, è da anni che si batte per l'abolizione della legge Fornero: furono raccolte anche più di 500mila firme per chiedere il referendum abrogativo, ma la proposta fu ritenuta inammissibile dai giudici della Corte Costituzionale. "L'articolo 24 del decreto Salva Italia - ha aggiunto Simonetti - non è stato toccato". E non piace alla Lega la pensione anticipata con la formula del prestito previdenziale. "Di fatto, chi vuole andare in pensione con la flessibilità in uscita - ha spiegato a proposito dell'Anticipo pensionistico introdotto dal Governo Renzi - deve andare in banca e accendere un mutuo ventennale i cui costi - ha evidenziato - non sono neanche noti".
Eccessive dunque, secondo i leghisti, le penalizzazioni per chi va in pensione con l'Ape volontaria.
'Mancano risposte adeguate su Opzione donna e Ape volontaria'
"Tutto lasciato al caso - ha proseguito il capogruppo del Carroccio in commissione Lavoro alla Camera - con i lavoratori che vedranno ridotta la loro rata pensionistica del 21%".
Critiche anche alle operazioni su Opzione donna e salvaguardia esodati. "Cancellato anche - ha detto Roberto Simonetti - il fondo esodati di cui non se ne parlerà mai più così come - ha spiegato - l'Opzione donna". A proposito dell'Opzione donna la Lega auspicava la prosecuzione del regime sperimentale fino al 2018 per cui sono stati presentati diversi emendamenti da parlamentari di diversi schieramenti politici che probabilmente verranno riproposti durante l'esame della manovra in seconda lettura al Senato. "Una manovra pasticciata - secondo il parlamentare leghista - che si finanzia a debito, incapace - ha sottolineato - di fornire risposte definitive".