Nella documentazione resa disponibile giorni fa da Tommaso Nannicini si leggono chiari gli obiettivi del Governo relativamente alla prossima riforma Pensioni, che per i precoci prevederà due fondamentali interventi.

Il primo e più consistente riguarda l'accesso alla pensione al raggiungimento dei 41 anni di contributi per le categorie in difficoltà; l'altro concerne l'eliminazione delle penalizzazioni in caso di anticipo della pensione.

Nel dettaglio, i lavoratori interessati dalla Quota 41 saranno gli stessi che potranno vantare un anno di contributi regolarmente versati entro i 19 anni di età e che rientreranno nelle categorie illustrate nella seconda slide.

I precoci che si vedranno garantita tale agevolazione sono in tutto 25.000. Le ultime righe del documento esplicano il perché della scelta di non estendere la Quota 41 a tutti i precoci, precisando che, ispirandosi ai principi di equità e sostenibilità, si è preferito non ridurre la previdenza a mera questione demografica. La scelta, si legge, è stata attuata al fine primo di "aiutare chi è in condizione di bisogno". Come prevedibile, ciò ha provocato non poche reazioni in coloro che si aspettavano quantomeno l'estensione della Quota 41, manovra tanto auspicata quanto di difficile attuazione.

Riportiamo di seguito l'elenco completo dei destinatari dei provvedimenti.

Quota 41

Spetta ai lavoratori che abbiano maturato 12 mesi di contributi prima del diciannovesimo anno di età.

I requisiti sono: disoccupazione, esercizio di lavori pesanti o usuranti, disabilità propria o di propri parenti entro il primo grado.

Eliminazione delle penalizzazioni

Spetta ai lavoratori che abbiano maturato il requisito contributivo per la pensione anticipata.

Consiste nella cancellazione delle penalizzazioni prima del compimento dei 62 anni di età e va a vantaggio di:

  • disoccupati privi di ammortizzatori;
  • lavoratori addetti all'assistenza di un familiare (entro il primo grado) con grave disabilità;
  • lavoratori invalidi oltre il 74% (incluso).

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