Le ultime notizie Scuola aggiornate a venerdì 11 novembre 2016 riguardano la stabilizzazione di venticinquemila cattedre in più per il prossimo anno scolastico 2017/2018 (ventimila su posti comuni e cinquemila per quanto riguarda il sostegno). Dunque, sembra che il Ministero dell'Istruzione sia riuscito a vincere il preannunciato braccio di ferro con il Ministero delle Finanze per la trasformazione delle cattedre dall'organico di fatto all'organico di diritto.
Ultime news scuola, venerdì 11 novembre: nel 2017 25mila cattedre in più
Come ben ricorderete, in un primo momento, il Ministero dell'Economia e delle Finanze aveva posto il proprio veto alla proposta lanciata dal Ministero dell'Istruzione, sostenendo che le risorse stanziate nel disegno di legge non sarebbero state in grado di coprire i costi necessari per l'attuazione di tale operazione.
L’emendamento è stato approvato dalla VII Commissione Cultura alla Camera riguarda l'articolo 53 del ddl inerente alla Legge di Bilancio 2017 ed è stato firmato dalle onorevoli Malpezzi, Ghizzoni, Coscia, Carocci e altri, nonchè della stessa presidente della VII Commissione Cultura alla Camera, onorevole Nardelli.
Legge di bilancio 2017, mobilità e potenziamento scuola infanzia: emendamenti approvati in commissione
Buone notizie sembrano arrivare anche per gli insegnanti della scuola dell'infanzia anche perchè l'emendamento prevede che i posti potranno essere ripartiti anche per l'infanzia, sinora decisamente la più penalizzata dalle assunzioni disposte dalla riforma Buona Scuola: ricordiamo, infatti, come nell'agosto 2015, il piano assunzionale straordinario Miur aveva previsto posti 'zero' per il primo grado scolastico.
Novità importanti anche per i docenti neoassunti nell'anno scolastico 2015/2016, visto che molti di loro avranno l'opportunità di presentare domanda di mobilità per cercare di ottenere un riavvicinamento a casa: si tratta, quindi, di approvare una normativa in deroga al vincolo che obbliga i docenti a restare nella prima sede di assegnazione per i primi tre anni dall'immissione in ruolo.