Venticinquemila cattedre in più nella Scuola per l'anno scolastico 2017/2018. La conferma arriva dalla bozza della legge di Manovra per il 2017 preparata dal Governo Renzi: saranno cattedre di posti stabili, appartenenti all'organico di diritto, sul quale convergeranno i docenti dell'organico di fatto. Si trasformeranno, in altre parole, in posti a tempo indeterminato ed i titolari potranno fare richiesta di trasferimento. Ma le disposizioni contenute nella legge di Stabilità 2017 prevedono anche altre misure a favore della scuola e riguardano anche la mobilità straordinaria per il prossimo anno scolastico.
Assunzione docenti scuola 2017/18: ecco quante cattedre in più, insegnamento e sostegno
Attualmente, la bozza della Manovra 2017 è all'esame del Parlamento: il numero delle nuove cattedre dell'organico di diritto era stato oggetto, nelle scorse settimane, di una dispunta tra il Miur e quello dell'Economia e del Tesoro di Padoan. Quest'ultimo, infatti, aveva criticato la previsione del dicastero di Viale Trastevere delle 25 mila cattedre con i soldi stanziati nella Manovra. Secondo quanto riportato nell'edizione odierna da Italia Oggi, invece, gli emendamenti presentati alla Camera sulla bozza del Bilancio 2017 garantiranno l'assunzione a tempo indeterminato del numero di docenti previsto dal ministero dell'Istruzione.
Nello specifico, infatti, secondo quanto previsto dall'articolo 52, nel prossimo anno scolastico, la dotazione organica dei docenti facenti parte dell'organico di diritto aumenterà di ventimila insegnanti di insegnamento comune e di cinquemila riguardanti il sostegno.
Mobilità straordinaria scuola 2017/18: la deroga al vincolo triennale
Di conseguenza, il numero dei docenti dell'oganico di fatto calerà in misura corrispondente. Ma la stessa bozza al Bilancio 2017 contiene una nuova fase di mobilità straordinaria per il 2017, simile a quella che è stata emanata per l'anno in corso. Si punterà, in particolare, ad assicurare che i docenti immessi in ruolo nell'anno scolastico 2015-16, possano tornare nelle province di provenienza nel caso in cui siano stati costretti a spostarsi per andare ad insegnare. La nuova mobilità straordinaria consentirà, pertanto, di derogare anche nel prossimo anno al vincolo di 3 anni di permanenza nella sede che è stata assegnata per prima.