Duecento milioni quelli stanziati dal governo Renzi per la trasformazione di venticinquemila cattedre dall'organico di fatto all'organico diritto (20.000 su posto comune e 5.000 sul sostegno): di questo si era parlato nei giorni scorsi in occasione del confronto Miur-sindacati ma tale cifra potrebbe risultare, alla fine, ampiamente diversa. Vediamo perchè.
Ultime news scuola, martedì 18 ottobre 2016: giallo sulle 25.000 cattedre da portare in organico di diritto
E' quanto anticipato dal quotidiano economico 'Italia Oggi' di martedì 18 ottobre che ha precisato come nel testo della Legge di Stabilità non venga precisata la platea dei destinatari della misura.
Se il Miur, infatti, parla di 25.000 cattedre, sarebbe di tutt'altro parere il Mef che, al contrario, ritiene che i 200 milioni bastino a malapena per realizzare diecimila cattedre a tempo indeterminato.
Il dicastero guidato dal ministro Pier Carlo Padoan, infatti, contesta ai 'colleghi' del Miur i 200 milioni quale risultato finale del maggior esborso rispetto a quella che rappresenta l'attuale spesa a bilancio sostenuta per i mesi estivi (non pagati ai supplenti).
Nuove cattedre, braccio di ferro Miur-Mef: il 'verdetto', a gennaio in Parlamento?
Quindicimila cattedre in meno sarebbero una bella differenza, anche perchè gran parte di queste dovrebbero servire per riavvicinare a casa una vasta platea di docenti trasferiti al Nord con il piano straordinario di mobilità, platea che, secondo le stime del Miur, dovrebbe essere formata da circa 30mila docenti, di cui 10.000 assunti prima del 2015.
Si profila, dunque, una vera e propria battaglia tra il Miur e il Mef, battaglia già ampiamente prevista nei giorni scorsi quando si parlava, addirittura, di impedimento totale del provvedimento.
Si profila, dunque, un braccio di ferro tra il dicastero di Viale Trastevere e quello di via XX settembre, braccio di ferro che dovrebbe risolversi in Parlamento, probabilmente, solo nel mese di gennaio, in sede di attuazione della Legge di Stabilità 2017.