Dall'anno scolastico 2017/2018 la mobilità dei docenti della Scuola sarà esclusivamente per ambiti territoriali e con il meccanismo della chiamata diretta. Gli insegnanti che riusciranno ad ottenere il trasferimento oppure il passaggio di cattedra o di ruolo verranno collocati all'interno degli ambiti territoriali. Infatti, secondo quanto scrive il quotidiano Italia Oggi, la sede non verrà più assegnata a seconda dei punteggi vantati dai docenti. Gli stessi punteggi torneranno in gioco solo per l'assegnazione degli ambiti territoriali per i quali si farà la domanda.

Mobilità docenti 2017/18: il meccanismo della chiamata diretta

E' questa la novità introdotta dalla Buona scuola di Renzi un anno fa e che, per l'anno scolastico in corso, ha trovato parzialmente attuazione, mitigata dal piano della mobilità straordinaria e dai trasferimenti annuali che hanno chiuso le operazioni d'inizio anno scolastico. Nel 2017 saranno gli stessi presidi a scegliersi tutti i docenti che faranno parte del proprio organico con il meccanismo della chimata diretta. Tale procedura è stata confermata anche nell'incontro che si è tenuto nella sede del ministero dell'Istruzione di Viale Trastevere alla presenza dei sindacati lo scorso 2 novembre, occasione anche per fare il punto della trattativa sul rinnovo del contratto degli insegnanti e del personale della scuola secondo le risorse stanziate da Renzi nella legge di Bilancio 2017.

Mobilità 2017 e chiamata diretta: la speranza dei docenti

In altre parole, la mobilità dei docenti del prossimo anno scolastico sarà applicata alla lettera determinando la perdita definitiva della titolarità della sede dei docenti nel momento in cui si dovesse accogliere la domanda di trasferimento o quella del passaggio di ruolo o di cattedra.

E l'assegnazione della sede degli insegnanti avverrà direttamente secondo la scelta dei dirigenti scolastici, con criteri che saranno ancora più discrezionali di quanto avvenuto per la chiamata diretta dell'anno in corso. Si tratterà, quindi, di una chiamata per competenze. E, infatti, nel corso dell'incontro di una settimana fa, i sindacati hanno ribattuto chiedendo che almeno siano definiti i criteri generali all'interno dei quali i dirigenti scolastici dovranno seguire nelle loro scelte.

Ma, in base a quanto previsto dall'articolo 192 della legge sulla Buona scuola, il meccanismo della chiamata diretta e della mobilità è stato sottratto alla contrattazione sindacale. L'unica speranza per i docenti di poter arrivare a limare l'articolo stesso è quella di un provvedimento legislativo ad hoc.