Le ultime novità al 29 dicembre 2016 sulle Pensioni precoci e sull'opzione donna concernono ancora la riforma pensioni ed in particolare il decreto milleproroghe che potrebbe apportare migliorie ad alcune misure per il 2017. In particolare le attenzioni dei lavoratori sono rivolte alla tanto sospirata quota 41 e al cumulo gratuito dei contributi anche per coloro che intendono raggranellare i 35 anni di contributi per usufruire di opzione donna. Vediamo in dettaglio quali misure potrebbero effettivamente vedere la luce.
Riforma pensioni 2017 e precoci, novità: quota 41 pressoché confermata
Il decreto milleproroghe in cui i lavoratori precoci avevano sperato per vedere accettate almeno alcune migliorie, come l'abbassamento dell'invalidità dal 74% al 60% per accedere alla quota 41, o la non necessità di continuità di 6 anni nei lavori gravosi per poter usufruire alla quota 41, pare che non verranno accolte. Infatti all'interno del decreto milleproroghe non vi è alcun riferimento alla categoria dei precoci, ragione per cui i decreti attuativi confermeranno in toto quanto deciso in Camera e Senato.
Dal 1 maggio 2017 potranno dunque accedere alla pensione con quota 41 unicamente quanti abbiamo maturato 12 mesi di contributi anche non continuativi prima dei 19 anni d'età e siano appartenenti ad alcune categorie particolarmente disagiate: disoccupati senza ammortizzatori da almeno 3 mesi, invalidi al 74%, caregiver di un disabile di primo grado da almeno 6 mesi al momento della domanda di pensione, occupati in mestieri usuranti o nelle 11 categorie di mestieri considerati gravosi, a condizione che l'impiego sia tale da almeno 6 anni.
Nessuna modifica nemmeno sull'aspettativa di vita che dal 2019 continuerà ad aumentare.
Insomma al momento per i quota 41 si tratta di una vittoria molto parziale che comprende il riconoscimento, comunque non scontato, del termine precoce nei tavoli di Governo e lo stop alle penalizzazioni dal 2018 per quanti accederanno con i requisiti contributivi dettati dalla Riforma Fornero, ma prima dei 62 anni anagrafici richiesti.
Chissà che questo sia solo l'inizio per una vittoria totale in futuro ed un riconoscimento dei 41 anni per tutti. I lavoratori, questo è certo, anche nel 2017 non si arrenderanno! Lo ha evidenziato bene la precoce Rosa Poloni, intervenuta ieri in trasmissione alle ore 21 nella Tv locale Rete Veneta.
Opzione donna e decreto milleproroghe, novità: cosa potrebbe cambiare?
Qualche chances in più pare potrebbe giungere per le lavoratrici che ambiscono all'opzione donna e che finalmente potrebbero vedere realizzata la possibilità di un nuovo cumulo dei periodi assicurativi tali da poter raggiungere i 35 anni necessari al conseguimento appunto dell'opzione donna, un'ingiustizia non sanata del tutto nel testo della LdB 2017 che aveva portato le donne a scrivere ripetutamente alle alte cariche politiche per far notare l'assurda mancanza. Altra novità potrebbe riguardare le lavoratrici che ambiscono alla proroga per il 2018, è noto infatti che alcuni gruppi di opposizione come Sel ed il M5S, dopo le bocciature avvenute nei giorni scorsi in Commissione, presenteranno oggi in aula degli emendamenti sulla proroga dell'opzione donna fino al 2018.