Prosegue i dibattito sulla "fase 2" della riforma Pensioni mentre si resta in attesa dei decreti che dovranno attuare l'Anticipo pensionistico volontario e social, l'Opzione donna estesa, le nuove misure per il lavoratori precoci e gli altri provvedimenti in materia previdenziale introdotti nella legge di Bilancio 2017. Continua a farsi sentire senza sosta la voce dei sindacati, così come quella dei diversi comitati che rilanciano le proprie istanze anche in diversi gruppi sui social network.

Pensioni, Inps: in 2017 atteso rosso 6,1 miliardi

"Il bilancio preventivo 2017 dell'Inps dimostra ancora una volta ­ - ha dichiarato il segretario confederale della Uil Domenico Proietti - l'assoluta necessità di separare la spesa previdenziale da quella assistenziale".

L'esito economico d'esercizio dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale previsto per il 2017 sarà negativo per 6,1 miliardi portando il disavanzo patrimoniale da -1,7 miliardi delle previsioni assestate 2016 (il primo negativo dalla nascita dell'Istituto) a -7,8 miliardi. E' quanto emerso dal bilancio di previsione 2017 trasmesso ieri dal presidente dell'Inps Tito Boeri al Civ. Da qui la rinnovata richiesta della Uil di separare assistenza e previdenza nella seconda fase della riforma pensioni che dovrebbe completare il Governo Gentiloni dopo il percorso avviato dal Governo Renzi che, pur lasciando intatta la legge Fornero, ha introdotto qualche nuovo elemento di flessibilità in uscita la cui efficacia è ancora tutta da verificare.

Uil, necessario separare assistenza e previdenza

"Questa richiesta, una battaglia storica della Uil - ha detto Proietti commentando i dati del bilancio preventivo 2017 dell'Inps diffusi ieri - è stata ripresa nel verbale d'intesa tra Governo e sindacati del 28 settembre. Ora - ha sottolineato il dirigente sindacale - dovrà essere definita nella fase 2 del tavolo di confronto" sulla riforma pensioni.

Secondo la Uil si tratta di una "operazione verità che bisogna assolutamente attuare", ha sottolineato Domenico Proietti commentando i dati Inps. Un'operazione che va fatta "anche per togliere all'Unione europea e ad altri organismi internazionali - ha evidenziato il segretario confederale della Uil - ogni alibi sulla reale entità della spesa per pensioni in Italia, dimostrando così - ha spiegato - che essa è sotto la media dei paesi Ocse".