Il numero dei nuovi assegni erogati dall'Inps nel corso del 2016 ha subito un calo percentuale a doppia cifra, corrispondente per l'esattezza al -22,2% su base annua. Lo afferma l'Inps, che certifica in questo modo l'effetto dato dall'applicazione del parametro Istat legato all'aspettativa di vita sulle Pensioni di vecchiaia e di anzianità. La stretta sui meccanismi di uscita derivanti dalle precedenti manovre sta quindi producendo importanti conseguenze, stante che il dato percentuale riportato è riepilogativo per tutte le gestioni, da quella dei dipendenti agli autonomi, fino ai parasubordinati e agli assegni sociali.
Anche le diverse opzioni di uscita restano ben rappresentate, visto che oltre alle due classi già citate, il report prodotto dall'Osservatorio comprende anche gli assegni di invalidità e quelli destinati ai superstiti. Ma entriamo nel merito delle novità effettivamente pubblicate dall'Osservatorio Inps per riportare ai lettori il dettaglio della situazione nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Previdenza pubblica: ecco chi è entrato con ritardo nel 2016
Nell'anno appena trascorso sono state 126mila le persone che si sono viste allungare la data di ingresso nella pensione pubblica. Un dato che contribuisce ad alleggerire i conti dell'Inps, ma che al contempo allunga i tempi dell'agognata uscita dal lavoro per coloro che si vedevano ormai vicini al traguardo.
Mentre nel frattempo si registrano anche gli effetti sul mercato del lavoro, per citare coloro che sono rimasti tagliati fuori dal naturale turn over, visto anche il ritorno alla crescita registrato dal dato sulla disoccupazione giovanile, tornata a posizionarsi sulla soglia del 39,4%.
Il dettaglio dei cali per le pensioni di vecchiaia e anzianità
Per quanto concerne il calo delle singole gestioni, le pensioni di vecchiaia hanno subito un taglio superiore al 30%, mentre quelle di anzianità sono calate di quasi il 28%. Non va meglio per gli assegni di invalidità, scesi di circa il 16%, oltre a quelli ai superstiti che hanno fatto registrare una diminuzione del 12%.
Infine, in merito agli assegni sociali il calo registrato si è attestato al 28,7%.
Stabile l'importo medio mensile delle erogazioni
Resta invece in linea con l'anno 2015 il valore medio degli assegni, che per lo scorso anno è stimato a 987 euro. Chiaramente gli importi variano decisamente in base alle varie tipologie di pensioni, passando dalle 643 euro per le erogazioni di vecchiaia ai 1929 euro per l'anticipata, fino alle 765 euro delle pensioni di invalidità ed alle 657 euro degli assegni ai superstiti.
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