L'argomento principale di queste settimane riguardante il mondo del Lavoro è diventato quello dei voucher. I "buoni lavoro" d'altronde sono sempre più diffusi in Italia e la stessa Insp ha previsto che in tutto l'anno solare 2016 ne saranno erogati 150 milioni, contro i 92 milioni del 2015 e i 54 del 2014.

Su questo tema peraltro la CGIL ha promosso un referendum, raccogliendo oltre 3 milioni di firme, per abrogare appunto i voucher, oltre che per reintrodurre l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e cambiare le norme sugli appalti.Per l'11 gennaio è atteso il parere della Corte Costituzionale sull'ammissibilità dei tre quesiti.

Secondo rumors riportati da diverse testate, il quesito sull'articolo 18 è l'unico che potrebbe non passare il vaglio della Consulta, mentre gli altri due dovrebbero essere considerati ammissibili. Ecco quindi che il Governo pare avere in mente delle modifiche sul tema appunto dei voucher, in modo da lasciare eventualmente in piedi solo il quesito referendario sugli appalti, cosa che depotenzierebbe parecchio il referendum della CGIL.

Ecco come Governo e Parlamento potrebbero cambiare il mondo dei Voucher

A settembre vi era già stata l'introduzione della cosiddetta "tracciabilità" dei voucher, ovvero l'obbligo per il datore di lavoro di comunicare almeno 1 ora prima dell'inizio della prestazione lavorativa, alla sede locale dell'Ispettorato del lavoro, i dati personali del lavoratore, la durata e il luogo della prestazione.

Ma in questo mese di gennaio 2017 il Governo pare intenzionato ad andare oltre e in particolare, secondo diverse fonti, pare sia all'orizzonte un decreto per ridurre il numero di settori lavorativi nei quali i voucher possono essere utilizzati. Pare in particolare che l'idea sia quella di cancellare la possibilità di utilizzarli nell'edilizia ma anche nella Pubblica Amministrazione.

In particolare sono molti infatti i Comuni italiani che li stanno utilizzando per ovviare alle stringenti norme sulle assunzioni pubbliche e districarsi fra il blocco del turn-over e la sempre più alta difficoltà a bandire concorsi.

Non solo il Governo, ma anche il Parlamento potrebbe accelerare una discussione per apportare modifiche ai voucher.

Fra le varie proposte sul tavolo vi è anche quella di Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, sottoscritta anche da altri 45 deputati del PD. Tale proposta di legge per tornare a regolamentare i voucher come veniva fatto fino al 2003, ovvero limitando il loro uso alle ripetizioni scolastiche private, ai piccoli lavori domestici e di giardinaggio, alla pulitura di edifici e monumenti, alle manifestazioni sociali, sportive, culturali e caritatevoli.

Ricordiamo che per evitare il referendum su questo tema un'eventuale nuova legge in materia dovrebbe comunque andare nella direzione della proposta richiesta dal quesito, in caso contrario non sarebbe sufficiente a evitare la consultazione popolare. Insomma, o vi saranno modifiche sostanziali, o il quesito referendrio si estenderebbe alle nuove norme.