Mentre i sindacati tentano un accordo con il Miur sulle criticità di una Riforma scuola che convince poco, tentiamo di fare chiarezza sulle attuali disposizioni in materia di sostegno.

Le Istituzioni scolastiche ad oggi necessitano più che mai di figure preparate e competenti che aiutino chi è in difficoltà. Formazione e competenze certificate sembrano essere diventate, così, due parole chiave che contraddistingueranno i futuri docenti di sostegno.

Nuovi Docenti di Sostegno: quale percorso intraprendere?

La strada per diventare insegnante di sostegno è diventata più che mai complessa e laboriosa.

Superare il concorso pubblico è il primo step e, stando al numero limitato dei docenti che hanno superato le ultime prove concorsuali, non sarà semplice.

Non meno impegnativo sarà il successivo triennio formativo: i docenti vincitori di concorso, infatti, dovranno fare un tirocinio di ben tre anni. Tuttavia, alla fine del percorso, maturate le competenze necessarie, si avrà finalmente l'accesso al ruolo a tempo indeterminato.

Corso di specializzazione per il sostegno: tirocinio per la scuola primaria, d'infanzia e secondaria

Chi vuole diventare insegnante di sostegno nella Scuola d'infanzia e primaria dovrà frequentare il relativo corso di specializzazione annuale e conseguire 60 crediti universitari.

Un aspetto interessante è che i 60 crediti dovranno ricomprendere non meno di 300 ore di tirocinio.

Al tirocinio di almeno 300 ore, previsto al termine dello specifico corso annuale di specializzazione e pedagogia didattica speciale, non si sottrarranno neanche i futuri docenti di sostegno della scuola secondaria. La strada per insegnare nel campo dell'inclusione scolastica è, dunque, strutturata (secondo le intenzioni del Ministero), in maniera tale da consentire l'acquisizione di competenze non solo teoriche, ma soprattutto pratiche. In ruolo davvero delicato da non sottovalutare e da non sminuire. I nuovi docenti di sostegno si preparino, dunque, a un lungo e laborioso percorso di formazione personale.