Con la riforma della Pubblica Amministrazione del ministro Madia, in approvazione entro febbraio 2017, arriverà anche il piano straordianrio delle assunzioni definitive dei precari statali storici. Secondo quanto scrivono, infatti, La Gazzetta del Mezzogiorno e Il Messaggero di oggi, 31 gennaio 2017, si potrebbe arrivare ad assumere 300 mila statali nel triennio 2018/2020 senza dover attendere la fine dell'anno con la legge di Bilancio o con il decreto Milleproroghe affinché possa essere rinnovato il contratto (a termine) dei tanti precari. Si tratta di un cronoprogramma rivolto a coloro che hanno un contratto a termine con la Pubblica amministrazione o un contratto di collaborazione coordinata e continuativa.

Le assunzioni, in buona parte, avverrebbero secondo il meccanismo che ha permesso la stabilizzazione delle maestre della scuola, come dichiarato qualche giorno fa dallo stesso ministro per la Funzione Pubblica, Marianna Madia.

Riforma Pubblica amministrazione 2017: assunzioni statali precari e concorsi

Secondo i numeri del conto annuale della Ragioneria, i lavoratori statali precari della Pubblica amministrazione sarebbero circa 82 mila con contratto a tempo determinato e tra i 37 e i 40 mila con Co.co.co. Ma, la riforma del pubblico impiego potrebbe riguardare dati ben più alti: tra le altre varie forme di lavoro flessibile i precari della Pubblica amministrazione sfiorerebbero la cifra di trecentomila.

Ma l'assunzione a tempo indeterminato avverrebbe secondo procedure diversificate. Infatti, per i circa 80 mila lavoratori che hanno un contratto a tempo determinato verrebbe messo in campo la procedura utilizzata per la stabilizzazione dei precari della scuola, nello specifico delle maestre degli asili nido. Ovvero l'assunzione sarebbe garantita per coloro che sono già nelle graduatorie (e che, teoricamente, hanno già superato una selezione tramite concorso), mentre per gli altri verrebbero banditi ulteriori concorsi con posti dedicati, ovvero con la riserva dei posti prevista nelle Pubbliche amministrazioni fino al 50 per cento.

Statali precari e riforma Pubblica amministrazione 2017: concorsi nel 2018 e rinnovo contratti

Per quanto riguarda i lavoratori statali con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, la riforma della Pubblica amministrazione dovrebbe mettere fine al loro precariato, dato che avranno il contratto (appena rinnovato) in scadenza alla fine del 2017.

Secondo quanto affermato dalla Madia, collaboratori come architetti, informatici, ingegneri dovrebbero seguire il percorso dell'apprendistato di alto livello. Tornando alle procedure dei concorsi, tuttavia, i bandi non saranno in uscita prima del 2018: pertanto il rischio è che molti statali precari si ritrovino dal prossimo 1° gennaio senza stipendio in attesa che esca il nuovo concorso per entrare nella Pubblica amministrazione. Di conseguenza, secondo le indiscrezioni de Il Messaggero, si potrebbe procedere con un'ulteriore proroga di 12 mesi oppure con l'allungamento del contratto di lavoro: ma quest'ultimo passaggio dovrebbe arrivare nel decreto di riforma della Pubblica amministrazione, atteso per la fine di febbraio.