Cambia la mobilità dei docenti della Scuola a seguito dell'accordo, firmato lo scorso 29 Dicembre 2016, tra i rappresentanti del ministero dell'Istruzione e le sigle sindacali. Una novità sostanziale è quella che riguarda i docenti neoassunti in ruolo: non saranno più soggetti al vincolo triennale, ovvero di permanere nella provincia nella quale sono stati nominati. La cessazione di tale vincolo è la conseguenza del termine della distinzione tra l'organico di diritto e quello di fatto: dal 2017, infatti, non ci sarà la doppia formulazione tra quello che è l'attuale organico previsionale dei docenti e quello che sarà effettivamente nella stesura finale.
Mobilità scuola 2017: come avverrà l'assegnazione dei docenti alle sedi?
Pertanto, dall'accordo di qualche giorno fa, informa Italia Oggi, ci sarà un'unica fase dell'organico dei docenti della scuola, con l'eliminazione dell'organico di diritto. Resterà l'organico di fatto che permetterà, tra l'altro, ai docenti che sono stati immessi in ruolo lontano da casa, di poter rientrare nella propria residenza o, almeno, di ottenere un riavvicinamento. A tal fine, l'intesa sulla mobilità della scuola ha previsto delle variazioni sui vari trasferimenti: infatti, la mobilità interprovinciale è stata aumentata del 5 per cento, passando dal 25 per cento attuale al 30. Aumenterà del 10 per cento anche la quota destinata alle assunzioni in ruolo, per permettere un più veloce assorbimento dei docenti provenienti dalle graduatorie dei concorsi e da quelle ad esaurimento.
Si passerà dall'attuale 50 per cento al 60.
Mobilità provinciale, interprovinciale e professionale 2017 docenti della scuola
Di conseguenza, verrà diminuita la percentuale della mobilità professionale dei docenti che passerà dal 25 al 10 per cento. Va precisato, peraltro, che queste percentuali saranno applicate solo al termine delle operazioni che riguarderanno la mobilità provinciale.
Le novità della riforma della Buona scuola di Renzi continueranno ad avere applicazione, in ambito di mobilità, per i docenti neoassunti in ruolo: pertanto, l'iter delle immissioni in ruolo prevede lo scorrimento delle graduatorie da concorso e ad esaurimento rispettivamente per il 50 per cento e che i docenti vengano assegnati agli ambiti territoriali, a seconda delle indicazioni espresse al termine del contratto preliminare.
L'assegnazione della sede continuerà, pertanto, a prevedere la chiamata diretta dei presidi delle scuole appartenenti all'ambito territoriale o, in alternativa, dall'ufficio scolastico se non dovesse arrivare alcuna chiamata.