Cambiamenti in vista per gli istituti professionali diventati ormai simili ai licei, con percorsi didattici troppo incentrati sulla teoria e poco sulla pratica. In tal senso intende muoversi il governo, cioè ridare centralità alle ore di pratica potenziando i laboratorio. I numeri sono chiari, gli istituti professionali sono sempre meno scelti, ed anche gli indirizzi più ambiti (alberghiero e agrario) hanno perso lo smalto degli ultimi anni. Inoltre molti alunni interrompono gli studi a metà percorso e i di abbandono raggiungono il 35%.
Scuola: aumento delle ore di laboratorio negli istituti professionali
L' obiettivo che vuole perseguire il governo così come deliberato nel consiglio dei ministri e inviato al parlamento per i pareri, è quello di fare un passo indietro e mettere al centro dell'offerta formativa le ore di laboratorio. Questa è l'idea del governo come spiega il sottosegretario all'istruzione Daniele Toccafondi. Bisogna recuperare l'idea del "saper fare", oggi un alunno si aspetta una Scuola dove imparare un mestiere ed invece si ritrova molte ore teoriche e poche ore di laboratorio. Con questa riforma si destinano un numero importante di ore sia nel primo biennio che nel triennio successivo ai laboratori, oltre al potenziamento dell'alternanza scuola-lavoro.
Scuola: i professionali passano al 2+3, ecco i cambiamenti
Gli istituti professionali oltre ad un nuovo assetto orario a favore delle ore delle materie di laboratorio, subiranno un radicale cambiamento nel percorso formativo. Infatti si passerà dall'attuale 2+2+1 al 2+3. Insomma un biennio comune ed un triennio di specializzazione, rispondendo così alle esigenze degli alunni che chiedono ovviamente dei percorsi formativi più pratici.
Aumentano anche gli indirizzi di studio che passano da 6 a 11. Con la possibilità da parte delle scuole di poter integrare l'offerta formativa ricorrendo ad esperti del mondo del lavoro e delle professioni potenziando così ulteriormente i laboratori, compresi i progetti di scuola-impresa e bottega-scuola.