L’ex Ministro Giannini in passato aveva già denunciato una preparazione non proprio eccellente da parte di una consistente fetta di aspiranti docenti che hanno partecipato al concorso Scuola e la polemica che scaturì immediatamente dopo fu furibonda. Quello degli strafalcioni grammaticali è diventato un tema caldo anche alla luce della recente petizione lanciata da 600 professori universitari che hanno denunciato gravissime lacune ed errori “da terza elementare” da parte di un’allarmante quota di studenti. Ciononostante, ulteriori sviluppi puntano nuovamente il dito contro la preparazione di una consistente fetta di docenti che hanno sostenuto le prove per il concorso scuola, in particolare in Veneto, dove impreparazione e “orrori grammaticali” hanno determinato la bocciatura di più della metà dei partecipanti tra lo sgomento e l’incredulità dei membri della commissione.
‘Errori grossolani, banali e diffusi’
Certo è che non si possono attribuire le colpe di strafalcioni da terza elementare (come gli stessi professori universitari li hanno definiti) ai docenti della scuola, però è anche vero che il caso del concorso scuola merita qualche riflessione. Sulle pagine del Corriere del Veneto del 24 febbraio infatti uno degli esaminatori è uscito allo scoperto decidendo di raccontare la sua esperienza come membro della commissione incaricato di correggere i compiti di molti aspiranti docenti: “ci siamo ritrovati davanti a errori grossolani” ammette, e non solo relative a imprecisioni di contenuto che pur è lecito aspettarsi. Oltre a questi tuttavia, il commissario ammette lo sconcerto della commissione davanti agli errori grammaticali.
“Erano troppi, troppo banali e troppo diffusi” aggiunge paragonandoli a gli stessi errori commessi dagli alunni delle elementari, gli stessi errori che chi si accinge all’insegnamento dovrebbe saper riconoscere senza indugio alcuno.
Da ‘rattopo’ ad ‘aquisto’
Il commento del commissario (che ha scelto di rimanere anonimo per paura di ripercussioni) continua impietoso: “ogni volta che ci troviamo davanti a una mostruosità di questo tipo ci guardavamo tra noi sconvolti e di fronte ad alcuni abbiamo allargato le braccia”.
Nella lista degli strafalcioni si trovano mostruosità del tipo “un’evento”, “aquistare”, “disciendente”, “rattopare” e sebbene si può anche comprendere che l’ansia di una prova così importante abbia potuto giocare brutti scherzi, allo stesso tempo – spiega il commissario – errori di grammatica (e numerosi sono stati anche quelli sul piano dei contenuti) non possono essere ammessi.
“Qualcuno ha detto che abbiamo bocciato molto: (circa il 53% dei candidati in Veneto ndr): è vero. Ma come avremmo potuto fare diversamente di fronte a simili errori? Se le maestre sono le prime a non sapere la grammatica come faranno i bambini ad impararla?”