Le ultimissime novità all'8 febbraio 2017 sulle pensioni precoci giungono in parte dalle dichiarazioni di Poletti rilasciate nel corso dell'intervista fattagli da Floris ieri sera a 'Di Martedì' e in parte da una lettera che un precoce ha scritto al Ministro del Lavoro. Poletti ha rassicurato sul fatto che i decreti attuativi, tanto attesi dai 'quarantunisti', verranno emanati entro marzo, ma i lavoratori precoci esausti di promesse non mantenute gli scrivono chiedendo non solo di sorvegliare sui decreti, ma di ampliare la platea degli aventi diritto alla quota 41.

I dettagli e le novità ad oggi 8 febbraio 2017.

Poletti rassicura i precoci: i decreti attuativi si faranno entro marzo

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, rispondendo al presentatore Floris, nella puntata andata in onda ieri sera su La7, è tornato a parlare dell'infuocato tema concernente la Riforma Pensioni 2017. Alcuni punti sono ormai stati fissati in Legge di Bilancio, fa presente Poletti, e su quelli non vi saranno, fa intendere tra le righe, sorprese per i lavoratori. Infatti, i decreti attuativi, compreso quello relativo all'uscita anticipata con quota 41, verranno emanati per tempo. Non è intenzione del Governo rinviare o ritoccare al ribasso quanto già stato deciso. Poletti ha ribadito, in buona sostanza, quanto già affermato nel corso di un incontro informale tenutasi il 4 febbraio scorso a Prato con una piccola delegazione di precoci.

Il ministro del Lavoro anche in quell'occasione si è detto pro ricambio generazionale e a favore di misure per i precoci più disagiati. Le misure, ha però confermato, al momento potranno riguardare una fetta ristretta di popolazione dati gli scarsi fondi a disposizione. Non soddisfatti dei continui paletti imposti ai precoci e dei privilegi concessi solo ad alcune categorie di lavoratori, come i bancari, un precoce ha deciso di scrivere a Poletti e di dargli alcuni consigli al fine di migliorare il rapporto con i lavoratori e ristabilire il rapporto di fiducia con gli stessi.

Pensioni 2017 e quota 41, I lavoratori precoci scrivono a Poletti

Andrea Detto il Toscano, precoce noto ormai ai più per le lunghe e mirate missive ai politici, è tornato a scrivere una lunga lettere a Poletti, ed ha messo in copia conoscenza anche Damiano e Boeri. Nella lettera postata per intero sulla pagina ufficiale del gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' si torna a parlare dell'ingiustizia e delle discriminazioni che il Governo continua a fare tra le diverse categorie di lavoratori, per alcuni i fondi per il prepensionamento, i bancari appunto, si trovano, per altri, precoci con 41 anni di contributi sono limitate.

I lavoratori assicura il precoce sono al limite dell'esasperazione, ma non molleranno sulle loro richieste. Ragione per cui, avverte Andrea, sarebbe opportuno non solo vigilare affinché i decreti attuativi rispettino quanto siglato con i sindacati, ma fare di tutto per ampliare la platea degli aventi diritto alla quota 41. La pazienza, si legge tra le righe, è giunta al termine, il Governo deve mettere fine alle ingiustizie senza prendersi gioco delle persone. Cosa provate, dice provocatoriamente il precoce, quando vedete in piazza 60enni che devono lottare per ottenere la loro pensione? Poi conclude il post con una citazione: Il grande Giacomo Leopardi avrebbe detto: “Non so se il riso o la pietà prevale”.