Le novità in merito alle visite fiscali tengono banco da giorni e adesso anche Tito Boeri si pronuncia, spiegando in che modo l'Inps potrebbe 'fare risparmiare significativi' grazie alle modifiche delle fasce di reperibilità. In cosa dovrebbero consistere tali modifiche? Si parla di uniformare gli orari sia per i lavoratori pubblici che privati, e portarle ad almeno 7 ore.
Fasce reperibilità visite fiscali: l'Inps sul piede di guerra?
Tito Boeri, presidente Inps, ieri 9 febbraio, nel corso di un convegno alla Camera ha spiegato che le fasce di reperibilità devono essere uguali sia per i lavoratori pubblici, che per quelli privati.
Allo stato attuale, le fasce di reperibilità sono di 4 ore al giorno per i privati e 7 ore per i pubblici. Secondo Boeri dovrebbero essere almeno 7 per tutti, ma possibilmente anche estese così da consentire controlli efficienti che porterebbero sicuramente ad una riduzione delle spese e ad una gestione migliore dei medici. 'Se una persona è malata resta a casa o in una struttura pubblica', sia essa dipendente pubblico o privato, ha affermato.
Fasce orarie di reperibilità: potrebbero aumentare?
Ci si chiede, date le parole di Boeri, se le fasce di reperibilità per le visite fiscali potrebbero aumentare e arrivare a 9 ore giornaliere, con una sola ora di pausa. L'intenzione dell'Inps è di procedere a controlli tramite un aumento delle risorse.
"Si possono fare risparmi significativi" ha detto. La nuova normativa potrebbe anche prevedere più visite da parte del medico nel corso della stessa giornata. Si mira a porre fine agli abusi sull'utilizzo della malattia come scusa per non lavorare, sia nel pubblico che nel privato. Una guerra che include anche i lavoratori che beneficiano dei permessi della legge 104, o per meglio dire che ne abusano.
Restiamo in attesa di vedere a breve le novità che la riforma Madia porterà in tal senso e se le voci circa la nuova normativa verranno confermate.
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