Oggi, 16 marzo 2017, e dopo diversi annunci andati a vuoto, parte la fase sperimentale dell'assegno di ricollocazione. L'Agenzia nazionale Politiche attive per il lavoro sta curando in queste ore l'invio delle prime trentamila lettere che dovrebbero corrispondere al 10% del totale degli aventi diritto.

Stando a quanto si legge dal sito dell'Agenzia, questa iniziativa ovvero "l'assegno di ricollocazione – come dichiarato dal presidente Maurizio Del Conte – è la prima misura nazionale di politica attiva e rappresenta per il nostro Paese un radicale cambio di prospettiva.

Non si tratta di un sussidio alla disoccupazione, bensì di un buono per accedere a un percorso personalizzato di accompagnamento al lavoro, seguito da un tutor dedicato. Con l'avvio concreto di questa iniziativa l'Anpal entra nel vivo delle sue attività".

Cosa sono gli assegni di ricollocazione e chi ne ha diritto?

L' Assegno di ricollocazione è un mezzo per aiutare le persone e i giovani che hanno perso il lavoro nella ricerca di una nuova occupazione offrendo un servizio di assistenza presso i centri per l'impiego o gli operatori autorizzati. E' destinato alle persone disoccupate che ricevono la NASPI, nuova assicurazione sociale per l'impiego almeno per 4 mesi. Gli importi variano fino a un massimo di 5000 euro.

Quelli più alti, si legge sempre dal sito dell'Agenzia, da 1000 a 5000 euro, vengono riconosciuti qualora si preveda un contratto a tempo indeterminato (compreso apprendistato); da 500 a 2.500 euro in caso di contratto a termine superiore o uguale a 6 mesi; da 250 a 1.250 euro per contratti a termine da 3 a 6 mesi (solo in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia).

Come funziona la profilatura, ovvero come vengono calcolati e attribuiti gli importi per i singoli disoccupati? Ci sono due parametri che vengono tenuti in conto, ovvero l'occupabilità della persona, perché per esempio i casi più difficili e che quindi sono più lontani dal mercato del lavoro abbisognano di uno sforzo anche economico più grande.

In secondo luogo il tipo di contratto ottenuto. Sul sito sono disponibili i centri per l'impiego selezionati dalle Regioni e i soggetti accreditati sul territorio nazionale e regionale alle politiche per il lavoro. ed è possibile consultare l'albo nazionale dei soggetti accreditati ai servizi per il lavoro.