I test d'ingresso per le facoltà a numero chiuso si svolgeranno come al solito a settembre e non ad aprile, come gli aspiranti studenti universitari temevano per il 2017. Infatti nonostante la pressione della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, che spingeva per lo svolgimento delle prove di ammissione ai vari corsi universitari per l'anno accademico 2017/18 già in primavera, sono state rese note le date dei test d'ingresso: il periodo resta quello consueto, ovvero il mese di settembre.

I primi a doversi presentare sui banchi per le prove d'ingresso ai corsi universitari a numero programmato saranno gli aspiranti medici, visto che il test d'ingresso per Medicina e Chirurgia è stato fissato dal Miur per martedì 5 settembre 2017, mentre esattamente dieci giorni dopo, cioè il 15 settembre, l'ultima prova di ammissione sarà quella per la facoltà di Scienze della Formazione Primaria.

Date dei test d'ingresso per l'anno accademico 2017/18

Questo nel dettaglio il calendario completo delle date per i test d'ingresso alle facoltà a numero chiuso, per come sono state rese note dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca:

  • martedì 5 settembre: facoltà di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria
  • mercoledì 6 settembre: facoltà di Medicina Veterinaria
  • giovedì 7 settembre: facoltà di Architettura
  • mercoledì 13 settembre: facoltà di Professioni Sanitarie
  • giovedì 14 settembre: facoltà di Medicina e Chirurgia in lingua inglese
  • venerdì 15 settembre: facoltà di Scienze della formazione primaria

Ovviamente soddisfatte le associazioni studentesche, con l'Unione degli Universitari che afferma, tramite la coordinatrice nazionale Elisa Marchetti, che lo svolgimento dei test a settembre e non ad aprile evita le difficoltà che avrebbero avuto nella preparazione gli studenti dell'ultimo anno delle superiori impegnati nella preparazione anche dell'esame di maturità.

La stessa Marchetti ribadisce però che secondo l'UDU è necessario che si aboliscano i test d'ingresso, sistema che si è rilevato fallace nel suo complesso, e che si ripristini il libero accesso per riconoscere il diritto allo studio di tutti.