Un'offerta da far leccare i baffi quella presentata dall'ospedale di matera che, da più di un anno ormai, è alla ricerca di medici. Nello specifico c'è bisogno di personale per le seguenti posizioni: 4 ortopedici, 4 medici per il pronto soccorso, 4 radiologi e 2 specialisti in medicina generale. La disperata ricerca da parte di Pietro Quinto (il direttore generale della ASM, l'azienda sanitaria pubblica di Matera) non sta portando però ad alcun risultato utile, in quanto le candidature che sono state presentate per partecipare a questo bando, che prevede la selezione di 14 medici in totale, sono inesistenti.

Chiunque di noi si aspetterebbe il contrario, ovviamente, poiché siamo di fronte ad un'offerta di lavoro che mette a disposizione il posto fisso, la possibilità di essere assunti come dirigente medico in un ospedale pubblico ma, soprattutto, 3mila euro netti al mese di stipendio: tutti accetterebbero.

Com'è possibile?

Come si spieghi un risultato simile, è difficile da capire. Pietro Quinto, in un'intervista rilasciata al "Corriere della Sera", ha dichiarato che i pochi candidati che si sono presentati, dopo pochi mesi hanno richiesto - come loro diritto - il trasferimento in una sede differente da quella di Matera. Il direttore generale dell'ASM ha rivelato che ha provato a negarlo, ma è stato tutto inutile.

Inoltre Pietro Quinto sottolinea che, ad oggi, le scuole di specialità in Italia formano sempre meno professionisti, i quali appena si affacciano sul mercato del lavoro, preferiscono una sede ospedaliera che sia vicino casa, evitando così di spostarsi eccessivamente. Questo atteggiamento fa sì che molte piccole realtà italiane non vengano prese in considerazione, restando a corto di personale.

Le conseguenze di questa situazione paradossale non sono affatto positive: negli ospedali di questi comuni, le file e le liste di attesa diventano sempre più lunghe, anche per semplici ricoveri. Inoltre i medici attualmente occupati sono costretti a lavorare senza sosta con orari al limite della legalità, e così la loro professione rischia di trasformarsi in un vero e proprio incubo.