Oggi 20 marzo è in corso il tanto atteso incontro tra governo e sindacati per quanto riguarda la riforma pensioni. Il Governo infatti si trova verso il varo dei decreti attuativi sia sull'Ape e sia per quanto riguarda i lavoratori precoci. L'attesa cresce sempre di più. Ma vediamo cosa cambierà dall'1 maggio.

Rispettare il primo maggio per le uscite anticipate

Nella legge di bilancio è stata fissata la data del primo maggio per l'avvio delle uscite anticipate. I decreti attuativi però dovevano già essere pronti e i ritardi cominciano a farsi sentire.

In particolare si tratta di tre provvedimenti. Uno è l'Ape ossia l'anticipo pensionistico. Abbiamo poi Rita ossia la Rendita integrativa temporanea anticipata e poi la quota 41 ossia l'uscita con 41 anni di contributi a qualsiasi età anagrafica. Quest'ultimo è il punto principale messo in discussione soprattutto dai lavoratori precoci che la vorrebbero riconosciuta per tutti.

La parte che presenta maggiori complessità sembra essere quella relativa all'Ape. Questa infatti si rivolgerà esattamente ai lavoratori che sono assicurati presso la previdenza pubblica obbligatoria a condizione che abbiano almeno 63 anni e che abbiamo 20 anni di contributi (ape di mercato) oppure 30 o 36 anni (ape agevolata).

Questi in particolare hanno la possibilità di accedere o ad un reddito ponte fornito dallo stato oppure da uno finanziato interamente dai lavoratori con un sistema di prestiti. Nell'Ape volontaria il costo è a carico del lavoratore ed è di circa il 5 per cento per ogni anno di anticipo sul valore netto dell'assegno.

L'Ape social invece non ha costi a carico del lavoratore ma a cario dello stato.

Il valore dell'anticipo viene calcolato uguale alla rata mensile della pensione calcolata al momento dell'accesso alla prestazione. entro un massimale di 1500 euro. coloro che possono accedere all'Ape social, dal primo maggio potranno accedere anche alla pensione anticipata con 41 anni di contributi a prescindere dalla loro età a condizione che prima di aver compiuto 19 anni abbiamo lavorato per almeno 12 mesi. L'Ape avrà una durata pari al 31 dicembre 2018 mentre per i precoci non ci saranno scadenze.