Dopo aver chiuso oggi il confronto con i sindacati sulla prima fase della riforma Pensioni, l'esecutivo guidato dal presidente del consiglio Paolo Gentiloni si appresta a varare i decreti per l'attuazione dell'Anticipo pensionistico (Ape) che viene proposto sia in versione sociale (rivolta alla categorie disagiate, senza costi per i lavoratori) sia in versione volontaria che consente di accedere al prepensionamento con la formula del prestito ventennale tre anni e sette mesi prima del raggiungimento dei requisiti previsti attualmente dalla legge Fornero per la pensione d'anzianità.

Pensioni, Ape attivo dal 1° maggio 2017

I decreti attuativi della presidenza del consiglio dei ministri potrebbero arrivare nelle prossime ore, probabilmente "fuori sacco" - come riporta l'Adnkronos - nella riunione del consiglio dei ministri in programma domani (venerdì 24 marzo). Il governo, nonostante il ritardo visto che i decreti sarebbero dovuti essere pronti già al primo marzo, ha rassicurato comunque sul fatto che saranno rispettati i tempi previsti dalla legge di Bilancio 2017 per attivare la nuova soluzione per la pensione anticipata a partire dal primo maggio. Dopo aver chiuso il confronto sulla prima fase, anche se restano comunque alcuni nodi da sciogliere, il 6 e il 13 aprile il governo si confronterà con i sindacati sulla fase due della riforma pensioni, secondo quanto prevede la road map illustrata oggi dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti durante l'incontro con i leader di Cgil, Cisl e Uil (Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo).

Al via confronto su fase 2 riforma pensioni

Tra i nodi da sciogliere quelli relativi ai sei anni di attività continuativa richiesti ai lavoratori impegnati in mansioni gravose e quello che prevede l'esclusione dall'Anticipo pensionistico sociale di quanti siano semplicemente cessati da un contratto a termine. I sindacati avevano proposto modifiche al fine di allargare la platea dei beneficiari dell'Ape social, ma le proposte al momento non sono state accolte dal governo che comunque si è impegnato a rivederle successivamente, secondo quanto annunciato oggi dal consulente economico della presidenza del consiglio Marco Leonardi. "Ricercheremo una soluzione - ha detto Leonardi - da inserire in legge di stabilità. Vedremo - ha aggiunto il consigliere economico di Palazzo Chigi - come fare per l'anno prossimo".