Slittano ancora i decreti attuativi dell'Ape che inizialmente erano attesi per l'inizio di questa settimana. I tecnici di Palazzo Chigi starebbero operando per garantire l'entrata in vigore degli strumenti previdenziali a partire già dal 1° maggio 2017. Non mancano i punti di contrasto, nella dialettica tra Governo e sindacati relativa alla riforma previdenziale, soprattutto da parte della CGIL in merito all'Ape di mercato. Soltanto nella giornata di ieri si è appreso che purtroppo servirà ancora qualche giorno per il varo dei decreti del presidente del Consiglio (Dpcm) necessari per l'attivazione dell'Ape social, volontaria ma anche aziendale.

Gli stessi decreti sono attesi per la riduzione dei requisiti contributivi previsti per i lavoratori precoci, ma anche per avviare l'iter al decreto ministeriale Lavoro-Mef finalizzato alla revisione dei criteri di anticipo per i lavoratori che risultino impegnati in attività usuranti. In base alle indicazioni che emergono, i testi dovrebbe essere subito sottoposti ai pareri del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti senza passare attraverso un Consiglio dei ministri.

Pensioni, i motivi del ritardo dei decreti attuativi

La causa principale dello slittamento dei decreti attuativi per le Pensioni anticipate sarebbe riconducibile ad alcune criticità nella stesura dei testi. L'ostacolo principale è rappresentato dall'esatta individuazione delle mansioni gravose: si sta capendo se per definirle tali si debba fare riferimento al settore in cui opera l'azienda oppure alla mansione dello stesso lavoratore.

Sul tavolo della discussione è finita anche l'ipotesi di una franchigia (fino a dodici mesi) ai fini della determinazione dei sei anni di continuità in mansioni gravose: tutto questo per non penalizzare quei lavoratori che abbiano dovuto affrontare un periodo di disoccupazione. Si tratta però di novità che, per essere apportate, potrebbero aver bisogno di modifiche legislative.

Altro motivo di rallentamento è la questione relativa ai lavoratori dipendenti disoccupati per scadenza di un contratto a termine: secondo le previsioni contenute nella Legge di Bilancio 2017 infatti gli stessi dovrebbe rimanere esclusi sia dall'Ape sociale che dalla quota 41. A loro sono inoltre equiparati i lavoratori autonomi che hanno posto fine alla propria attività commerciale.

INPS, dal primo maggio il debutto dell'Ape

Mentre i tecnici continuano ad essere al lavoro per i decreti attuativi delle pensioni, arrivano conferme per il debutto dell'Ape a partire dal primo maggio 2017. Dopo il varo dei Dpcm si passerà alla fase delle convenzioni con Abi e Ania per disciplinare i termini per ottenere il finanziamento bancario assicurato per l'Ape volontaria. Per quanto riguarda la questione relativa al Tan la discussione dovrebbe concludersi con un assestamento attorno al 2,75%. A questo si aggiunge la previsione del Ministero dell'Economia per l'attivazione di una commissione di accesso al Fondo di garanzia per la copertura dei tre rischi connessi al finanziamento Ape, vale a dire: morte prematura, fallimento dell'assicurazione ma anche mancato rispetto dei versamenti rateizzati in 20 anni.

Primo luglio, tempo di quattordicesima INPS

Dal primo luglio 2017 l'Inps provvederà a pagare la quattordicesima ai pensionati che rientrano nei requisiti previsti. Se invece i requisiti dovessero maturare nel corso del secondo semestre, l'Istituto di Previdenza provvederà ad erogare la quattordicesima nel mese di dicembre. il pagamento avviene in maniera automatica da parte dell'Inps.