Sul fronte Pensioni, potrebbe spuntare il criterio di "precedenza". In attesa del via libera ai decreti attuativi sull'Ape e quota 41, le ultime indiscrezioni giornalistiche mettono sostanzialmente in dubbio la "forza" economica del pacchetto previdenziale, ipotizzando per l'accesso all'anticipo pensionistico agevolato una precedenza per i disoccupati. La categoria di coloro che si trovano senza lavoro arriverebbe prima rispetto ai disabili. Successivamente, spazio a tutte le altre categorie. È questa la ricostruzione data dal Corriere della Sera, nell'articolo a firma del giornalista Lorenzo Salvia.
Ape sociale, prima i disoccupati poi i disabili
A poco più di un mese e mezzo dall'avvio dell'Ape, il meccanismo che consentirà ai lavoratori di andare in pensione a 63 anni, con un anticipo massimo di 3 anni e 7 mesi, si continua a parlare delle effettive risorse dispensate attraverso la Legge di Bilancio per coprire la spesa dell'Ape sociale, misura destinata alle categorie più deboli di lavoratori (e non). I numeri sono questi: 300 milioni di euro stanziati per l'Ape agevolato, più di 35 mila le richieste. Numeri che potrebbero non combaciare, mettendo a rischio la misura nel suo complesso, secondo quanto scritto da Salvia (Corriere della Sera). Da qui, il presunto studio da parte del governo di un "criterio di precedenza".
La corsia preferenziale sarebbe destinata ai disoccupati, che verrebbero prima rispetto alle altre categorie tutelate.
Lavoratori precoci ancora in piazza
Mese di marzo denso di appuntamenti per i lavoratori precoci. Prosegue la protesta degli iscritti al gruppo Facebook "Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti".
Nell'attesa di novità significative sui decreti attuativi per quota 41, Roberto Occhiodoro, uno degli amministratori della pagina sopracitata, ha ricordato nella giornata di ieri, attraverso un post, le prossime iniziative del gruppo. Appuntamento il 20 marzo, sotto la sede del Ministero del Lavoro, in occasione del confronto tra sindacati e governo, dopo il rinvio dell'incontro che si sarebbe dovuto tenere il giorno 13, lunedì scorso.
I precoci si ritroveranno di nuovo in piazza tre giorni dopo, il 23, quando di mattina, a Montecitorio, marceranno insieme al comitato Opzione Donna proroga al 2018, in segno di protesta contro il governo Gentiloni. Infine, appuntamento all'8 aprile, giorno della manifestazione nazionale per i Sì al Referendum indetto dalla Cgil, per il lavoro e le pensioni.