Le news sulle Pensioni aggiornate ad oggi, venerdì 3 marzo, ripropongono i dettagli dell'ultimo incontro tra governo e sindacati, andato in scena mercoledì. Attraverso un interessante approfondimento, Il Sole 24 Ore ha spiegato che, nonostante il ritardo dei decreti attuativi, la data di inizio dell'Ape non è in discussione, restando dunque fissata al 1° maggio. Arrivano, intanto, nuove dichiarazioni da parte degli esponenti delle sigle sindacali in merito al confronto tenutosi due giorni fa a Roma. Sono, in larga maggioranza, dichiarazioni tutto sommato positive.

Anticipo pensionistico, Ape rimane confermata per il 1° maggio

In tanti hanno associato al ritardo dell'emanazione dei decreti attuativi da parte del governo ad un rinvio dell'Ape, l'anticipo pensionistico studiato dall'esecutivo che reintroduce nel sistema previdenziale la possibilità di uscire anticipatamente dal lavoro accedendo alla pensione. A fare chiarezza sull'argomento ci ha pensato Il Sole 24 Ore, attraverso un articolo a firma dei giornalisti Davide Colombo e Giorgio Pogliotti. Sostanzialmente, la data del 1° maggio come "start" per l'Ape volontaria e agevolata resterebbe confermata, nonostante il ritardo dei Dpcm (sigla che sta ad indicare il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri).

Nell'approfondimento del Sole 24 Ore, si è fatta luce sulle ultime novità riguardanti i provvedimenti che entreranno in vigore tra meno di due mesi. News che interessano non soltanto coloro che svolgono attività gravose ma anche i lavoratori precoci.

Pensione anticipata precoci, c'è il via libera per l'utilizzo del cumulo gratuito

Durante il tavolo di confronto di mercoledì, stando alla ricostruzione del Sole 24 Ore, ci sarebbe stato il via libera alla misura che consentirebbe ai lavoratori precoci di accedere alla pensione anticipata servendosi del cumulo gratuito dei contributi versati in gestione diverse.

Gli unici che rimarrebbero fuori dalla misura sarebbero gli iscritti alle casse privatizzate. Inoltre, si sarebbe studiata una franchigia di 12 mesi per consentire, a quei lavoratori con 36 anni di contributi e che hanno svolto attività gravose, di accertare che si sia praticato "un lavoro particolarmente pesante" anche negli ultimi sei anni. Positivi, a questo proposito, i commenti dei sindacalisti. Roberto Ghiselli (Cgil) ha parlato di "risposte positive su alcune richieste". "Risposte positive" anche per Maurizio Petriccioli (Cisl), che ha sottolineato la natura interlocutoria dell'incontro. "Incontro proficuo" infine per Domenico Proietti (Uil).