Al delicato tema legato all'estensione del meccanismo di Quota 41 va ad aggiungersi anche la questione relativa all'opzione contributivo donna. Un argomento lasciato più volte nel dimenticatoio che merita una risposta da parte dell'esecutivo.

Nessun cenno sull'opzione donna

Il Governo Gentiloni e i sindacati hanno già dato avvio alla Fase 2 del confronto sull'accordo siglato a Palazzo Chigi lo scorso settembre volto a discutere le questioni rimaste irrisolte con l'entrata in vigore della Legge di Bilancio 2017. Si tratta di alcune misure riguardanti la previdenza complementare e altri interventi volti a garantire una maggiore equità e flessibilità.

Nel mirino delle parti sociali anche il futuro previdenziale delle giovani generazioni oltre all'estensione dell'Ape e Quota 41 ad una platea più ampia di soggetti.

Anche il regime contributivo donna potrebbe essere un argomento degno di nota visto che, nonostante le numerose richieste avanzate dalla minoranza Dem e dai sindacati il Governo non è riuscito a dare una risposta concreta. Come già tanti sanno, l'opzione donna è quella misura che consentirebbe l'uscita anticipata alle lavoratrici di sesso femminile che sono in possesso di almeno 57 anni di età anagrafica accompagnati da 35 anni di versamenti contributivi. Requisito fondamentale, però, resta il ricalcolo contributivo dell'assegno previdenziale.

Un argomento lasciato più volte fermo al palo nonostante molti esponenti politici hanno richiesto la proroga fino al 31 dicembre 2018.

Il Comitato chiede nuovi interventi

Ad intervenire, è la rappresentate del Comitato Opzione Donna Orietta Armiliato che avrebbe spiegato le motivazioni che spingono la delegazione a chiedere nuovi interventi: "Un importante argomento che coinvolge tutta la platea femminile e non solo coloro che si occupano di familiari con handicap", ha spiegato.

Ciò lascia intuire che, le lavoratrici non si accontenterebbero più di una proroga del regime bensì di nuovi interventi che possano consentire loro di anticipare l'uscita. Non è escluso, quindi, che una parentesi sull'opzione donna potrebbe riaprirsi anche a margine del confronto fra i sindacati e l'esecutivo.