Non vi è solo l'estensione della platea dei lavoratori che potranno beneficiare dell'anticipo pensionistico (APE) e della quota 41 (destinata ai precoci). Tra le richieste avanzate dai sindacati nel confronto con l'esecutivo trovano infatti spazio le rivendicazioni sulla governance dell'Inps e sulla previdenza integrativa. "Ricordiamo che i lavoratori e le imprese sono gli azionisti di maggioranza dell'Istituto ed in quanto tali, avremmo qualcosa da dire sulla vita del più grande ente previdenziale d'Europa", ha evidenziato negli scorsi giorni Domenico Proietti, attraverso un comunicato diffuso sul sito della Uil.

Ma anche in merito al secondo pilastro il sindacato ha sottolineato la propria posizione, attraverso la pubblicazione di un documento contenente cinque proposte di riforma del settore.

Riforma pensioni e previdenza integrativa: le proposte di intervento della Uil

Stante la situazione, il sindacato mette prima di tutto in risalto le disparità di trattamento nella previdenza integrativa tra lavoratori pubblici e privati. Per i primi, la prospettiva non incentivante avrebbe fatto finora da freno alle adesioni. La richiesta della Uil riguarda quindi "l'armonizzazione delle discipline, a cominciare dall'equiparazione del trattamento fiscale", uniformando le regole di ingresso tra i diversi lavoratori.

In secondo luogo, il sindacato chiede "la possibilità, per i lavoratori assunti a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000, di aderire rimanendo in regime di trattamento di fine servizio (Tfs) senza dover trasformare questa prestazione in Tfr e con la facoltà di destinare al fondo pensione il solo contributo datoriale ed il Tfs".

Infine, si suggerisce di favorire le adesioni contrattuali (basandosi su quanto già fatto nel settore privato con il ccnl del settore edilizia).

Secondo pilastro: serve sensibilizzare i lavoratori

Nella parte conclusiva del documento pubblicato dalla Uil il sindacato punta al rilancio del settore, spiegando che un ulteriore sforzo dovrebbe andare a favorire l'attività di "informazione e sensibilizzazione dei lavoratori" riguardo la possibile destinazione del Tfr ai fondi pensione, anche attraverso "un nuovo semestre" sul modello del silenzio - assenso.

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