Le news sulle Pensioni aggiornate ad oggi, mercoledì 22 aprile, fanno riferimento alle nuove indiscrezioni all'indomani dell'incontro tra sindacati e governo tenutosi nella giornata di lunedì. Dopo la finestra tra il 1 maggio ed il 30 giugno, indicata dal Sole 24 Ore nella serata del 20 marzo, valida per coloro che richiederanno l'Ape sociale e per i lavoratori precoci, arrivano importanti novità sul fronte dei sindacati, i quali avrebbero chiesto ai rappresentanti dell'esecutivo Gentiloni alcune correzioni sulle uscite anticipate, a beneficio dei richiedenti l'anticipo pensionistico agevolato e quota 41.
Ape sociale, richiesta di modifiche dai sindacati
La continuità dei contributi è uno dei temi affrontati nel corso dell'incontro di lunedì 20 marzo. In particolare, per quanto riguarda l'Ape sociale. I sindacati, in relazione ai sei anni continuativi, sui 36 complessivi, richiesti per l'idoneità al beneficio dell'anticipo pensionistico gratuito, avrebbero chiesto al governo la neutralizzazione dei periodi di disoccupazione occorsi in questi sei anni. Non è raro infatti, i lavoratori edili ne sanno qualcosa, che si configuri tale situazione durante la propria carriera lavorativa. L'esecutivo, di fronte alla richiesta delle sigle sindacali, sembrerebbe aver lasciato la porta aperta. Si parla, in queste ultime ore, dell'introduzione da parte del governo di un sorta di franchigia, al fine di venire incontro alla proposta emersa nel confronto di lunedì.
Lavori gravosi e cumulo contributi, il punto
Durante l'incontro tenutosi due giorni fa, i sindacati avrebbero inoltre chiesto ai tecnici di Palazzo Chigi una modifica alla determinazione dei lavori gravosi. Non più attraverso la semplice categoria del lavoro, ma alla mansione effettivamente svolta dal lavoratore. Qualora ci fosse il semaforo verde da parte dell'esecutivo, la platea di lavoratori, impegnati in attività gravose, potrebbe ampliarsi.
Un'ultima richiesta presentata dalle più importanti sigle sindacali nel corso della giornata di lunedì ha avuto per oggetto il cumulo dei contributi versati in casse previdenziali differenti. I sindacati, riguardo a ciò, vorrebbero che il lavoratore possa cumulare gratuitamente tali contributi per raggiungere i requisiti contributivi richiesti dall'Ape sociale e dalla quota 41 dei precoci. Su quest'ultima richiesta, la posizione del governo sembrerebbe più fredda. Per rimanere aggiornati sul tema pensioni cliccate il tasto Segui in alto a destra.