Grandi novità in arrivo per chi si appresta a diventare insegnante. In queste ore la Commissione parlamentare ha dato parere favorevole per l’introduzione di un nuovo sistema di formazione e reclutamento degli insegnanti col quale non sarà più previsto il TFA. Il nuovo sistema si chiama FIT, acronimo di formazione iniziale e tirocinio. Dunque, abolita l’abilitazione, sarà possibile diventare docenti in maniera graduale attraverso un percorso di tirnocinio, che verrà retribuito. Scopriamo insieme tutti i dettagli sulla riforma del sistema per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento.

Che cosa è il FIT e in cosa consiste

Come si è già detto, il FIT è un nuovo percorso che permetterà di ottenere l’abilitazione all’insegnamento e andrà a sostituire il famigerato TFA. Più specificamente, si tratta di una formazione della durata di tre anni, durante i quali l’aspirante docente effettuerà un percorso di tirocinio. Dunque, durante questo periodo ci sarà un primo anno di specializzazione e relativa valutazione e altri due anni di “pratica” mediante laboratori, lezioni e tirocini nelle scuole. Concluso il percorso dei tre anni, si sarà soggetti ad una valutazione da parte degli organi collegiali. Nel corso dei tre anni di formazione/Lavoro gli aspiranti docenti saranno retribuiti, infatti essi avranno un contratto a tempo determinato al termine del quale, con ogni probabilità, entreranno in ruolo con un contratto a tempo indeterminato.

I requisiti per accedere al FIT

Ovviamente, per poter iniziare il percorso FIT è necessario avere determinati requisiti. Nello specifico sarà necessario avere 24 crediti prima della laurea, negli ambiti psico-pedagogici, didattici e antropologici, dopodiché bisognerà sostenere un concorso utile per accedere al percorso triennale.

Il primo concorso partirà molto probabilmente nel 2018. Poi inizierà il primo ciclo del percorso triennale di formazione iniziale e tirocinio. Attualmente il Governo sta lavorando per lo svuotamento delle graduatorie degli abilitati (GaE e II fascia di istituto) e alla stabilizzazione dei precari con 36 mesi di servizio. L’altro obiettivo del Governo è quello di permettere ai docenti non abilitati presenti nelle fasce che abbiano svolto tre anni di accedere direttamente al secondo anno di formazione.