Nella nuova chiamata diretta 2017, nell'ambito della mobilità a Scuola dei docenti, il ministero dell'Istruzione potrebbe far fuori i punteggi e l'anzianità di servizio. E' questa la novità riportata dal quotidiano Italia Oggi alla vigilia dell'incontro previsto per oggi tra i tecnici del ministero dell'Istruzione e i sindacati per arrivare all'accordo sulla chiamata diretta dei docenti, costola dell'altro accordo sulla mobilità nella scuola. Miur e sindacati stanno lavorando per ridurre il numero dei criteri e dei requisiti che i docenti dovranno soddisfare per sostenere la chiamata per competenze.
Attualmente, i criteri per la candidatura dei docenti, informa Italia Oggi, sono scesi da trentasei a diciannove.
Mobilità scuola 2017: saranno 19 i criteri della chiamata diretta dei docenti?
Non figurano più, rispetto all'elenco del 2016/2017, i punteggi e l'anzianità di servizio necessari alla mobilità per chiamata diretta nella scuola, due dei parametri maggiormente richiesti dagli stessi sindacati per dare una consistenza all'insegnamento già svolto e per una valutazione dei titoli posseduti. Il restringimento del novero dei criteri per la candidatura alla chiamata per competenze provocherebbe, in tal senso, la maggiore discrezionalità dei dirigenti scolastici nella propria scelta dei docenti.
Infatti, si configurerebbe la situazione per la quale i dirigenti sceglierebbero secondo proprio gradimento e, sulla base della propria volontà, potrebbero consultare il parere del collegio dei docenti. Ma tale parere rimarrebbe non obbligatorio e, per di più, nemmeno vincolante.
Chiamata diretta scuola 2017: dal 14 marzo mobilità docenti a domanda?
La non vincolabilità del parere del collegio dei docenti è confermata, nella mobilità per chiamata diretta nella scuola per il 2017, dall'ipotesi secondo la quale se il collegio, pur convocato, non dovesse emettere il proprio parere, il preside potrà continuare con la procedura della scelta come se il collegio non fosse stato mai convocato.
Un punto a favore dei sindacati, invece, è relativo all'eliminazione del criterio relativo agli incarichi di collaborazione con gli stessi presidi. Su queste basi riparte la contrattazione di oggi che dovrà segnare un punto di svolta affinché la presumibile data di inizio della mobilità a domanda (fissata per il 14 marzo prossimo), possa essere rispettata.