Ieri durante la trasmissione " Mi Manda RAI3" condotta in studio da Salvo Sottile si è parlato della nuova formula pensionistica che, a breve, vedrà la luce. Sono intervenuti due giornalisti Raffaele Marmo e Iannaccone insieme a Rosario Trefiletti. Fra il partecipanti alla trasmissione il lavoratore precoce Eduardo Babuscio. Dopo una breve disamina Salvo Sottile ha focalizzato l'intervento sui costi e sulla qualità della nuova formula pensionistica. L'Ape social e volontaria non copre tutti i lavoratori che sono prossimi alla pensione ma solo determinate categorie.

Inoltre fare un mutuo, all'età di 63/64 anni, per poter andare in pensione diventa psicologicamente devastante. Questa misura pensionistica potrebbe anche essere un flop perché i lavoratori potrebbero non richiederla. I fondi oltretutto sono limitati e quindi potrebbero usufruirne solo i lavoratori più veloci a fare domanda. In ogni caso l'APE non sembra essere una proposta valida ed efficace per risolvere il problema pensionistico.

Edoardo Babuscio

Come già detto in studio era presente un lavoratore precoce, Edoardo Babuscio, che è intervenuto in nome dei lavoratori precoci. La sua situazione sociale è quella di un lavoratore licenziato nel 2014 che però non può accedere alla pensione, ne tanto meno all'ottava salvaguardia, perché non rientra nei canoni.

Infatti come tanti altri lavoratori Babuscio non può usufruirne perché l'ottava salvaguardia è limitata a tutti quelli che hanno perso il lavoro nel 2012. Babuscio si trova attualmente nella situazione di ricevere la disoccupazione ma quando terminerà non sarà ancora in grado di percepire la pensione. La sua prospettiva, per poter andare avanti, sarà quella di dover vendere casa quando terminerà la Naspi.

Sua figlia per trovare lavoro è dovuta emigrare a Venezia dove svolge l'attività di guardia giurata. La ragazza deve contare solo sulle sue forze perché il padre non è in grado di aiutarla economicamente. E questa situazione è comune a quella di tanti altri lavoratori che sono costretti a fare anche corsi di formazione per poter dimostrare allo Stato che non svolgono lavori in nero.

Babuscio, infine, ha poi chiesto perché non viene sponsorizzata la proposta di legge di Damiano che, più civilmente, prospetta una decurtazione dell'8% e da più ampio respiro ai lavoratori che vogliono accedere alla pensione.