Mentre l'esecutivo è alle prese con i decreti che dovranno attuare le prime misure introdotte con la fase 1 della riforma Pensioni targata Renzi-Poletti, il leader di Forza Italia, Silvio berlusconi, rilancia sul fronte previdenziale il vecchio cavallo di battaglia dell'aumento delle pensioni minime, già rispolverato nelle scorse settimane insieme a una sfilza di misure in favore degli anziani tra cui l'ampliamento della no tax area e la cure odontoiatriche gratuite per i pensionati.

Berlusconi: mille euro di pensione minima, non è pesce d'aprile

"Vogliamo garantire a tutti - ha dichiarato oggi Silvio Berlusconi - una pensione minima di mille euro non tassabili per tredici mensilità". Un assegno previdenziale anche per le casalinghe, è la proposta berlusconiana. "Potete stare certi - ha scritto il presidente di Forza Italia - in un messaggio consegnato oggi alle parlamentari Mara Carfagna, Deborah Bergamini, Stefania Prestigiacomo ed Elena Centemero impegnate in un'iniziativa sulle donne a Firenze - che non è un pesce d'aprile". Ogni volta che rilancia questa proposta l'ex premier ricorda che quando era al governo del paese aumento gli assegni minimi a un milio di lire.

Riforma pensioni, si attendono ancora i decreti Ape e Quota 41

"Noi - ha scritto Berlusconi nel messaggio inviato alle deputata azzurre - lo possiamo promettere con certezza perché - ha sottolineato - lo abbiamo già fatto quando eravamo al governo, aumentando le pensioni minime - ha ricordato il leader di Forza Italia - a un milione di lire".

Per l'aumento delle pensioni minime e i tagli alle pensioni d'oro si sono battuti in questi mesi anche i parlamentari del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo che, con il reddito di cittadinanza propongono anche assegni previdenziali di 780 euro. Intanto, sul fronte della riforma pensioni, i riflettori restano puntati su Palazzo Chigi.

La presidenza del consiglio dei ministri dovrà emanare da un momento all'altro i decreti attuativi della prima parte di riforma pensioni: quelli sull'Anticipo pensionistico sociale e volontario e quelli che prevedono benefici per i lavoratori precoci (la Quota 41 di anzianità contributiva per l'accesso al pensionamento ma non per tutti).