Troppi gli interlocutori al tavolo delle trattative: Governo, sindacati, Inps ma soprattutto banche e assicurazioni. Per queste ragioni, in base a quanto reso noto nelle ultime ore, slitteranno di almeno due settimane i tempi previsti per chiedere l'APE volontaria o ape di mercato. L'anticipo pensionistico volontario infatti sarebbe dovuto partire il 1° maggio 2017 ma se ne parlerà almeno per il 15 maggio prima che i lavoratori possano presentare le proprie istanze per uscire prima dal mondo del lavoro.

Al cospetto dei ritardi, inevitabili considerando sia il protrarsi delle trattative che i tanti soggetti chiamati ad interloquire, è stato almeno definito l'ammontare dell'assegno che potrà essere richiesto dai lavoratori.

Nel frattempo sono state confermate anche le limitazioni: la misura dovrà essere almeno equivalente a 1,4 volte il trattamento minimo e l'INPS avrà il compito di verificare che le rate dell'anticipo pensionistico non superino, sommate ad altri eventuali debiti, il 30% della pensione percepita. Se non vengono rispettati questi limiti l'APE volontaria non potrà essere riconosciuta. Analizziamo adesso, nei paragrafi successivi, tutte le novità che riguardano lo strumento previdenziale.

APE volontaria: chi può chiederla

A differenza dell'APE sociale, che consiste in una prestazione da parte dello Stato che non prevede alcuna restituzione, l'APE volontaria o di mercato è chiesta direttamente dal lavoratore e assume quindi la forma del prestito, esente da tassazione, che viene erogato da un istituto bancario a cadenza mensile.

Il lavoratore può decidere, in tal caso, il periodo di tempo per il quale intende percepire il prestito purché sia un lasso temporale antecedente la pensione di vecchiaia e comunque non superiore ai 43 mesi per la maturazione dei requisiti della stessa. Per chiedere l'APE volontaria è necessario risultare in possesso di una serie di requisiti:

  • Età: 63 anni;
  • Contributi versati: 20 anni;
  • Massimo 43 mesi prima della pensione di vecchiaia;
  • Non essere già beneficiari di altra pensione diretta;
  • Importo minimo 702,65 euro: pari ad almeno 1,4 volte il trattamento minimo;
  • Iscrizione all'Ago (assicurazione generale obbligatoria) o altre forme sostitutive ed esclusive.

APE di mercato, a quanto ammonta l'assegno

Come anticipato nei paragrafi precedenti è stato definito almeno l'ammontare dell'assegno.

Lo stesso non può superare il 90% del totale della pensione che verrà percepita dal lavoratore che ne fa richiesta. L'ammontare è inoltre strettamente legato anche al periodo per il quale viene chiesta la misura previdenziale all'INPS. Nella sostanza l'assegno avrà un valore del:

  • 75% della pensione nel caso in cui il prestito, o anticipo di pensione, sia richiesto per oltre 36 mesi;
  • 80% per un periodo compreso tra i 24 mesi ed i 36 mesi;
  • 85% per un anticipo della durata di 12-24 mesi;
  • 90% nel caso venga chiesto per un periodo inferiore ai 12 mesi.

Il prestito dell'APE volontaria: come va restituito

E' su questo aspetto che entrano in gioco gli altri interlocutori: banche e assicurazioni.

Il prestito dell'APE va restituito in 20 anni con rate mensili che vengono trattenute direttamente sulla pensione futura. Ecco perché servono le cosiddette garanzie a cura delle assicurazioni e quindi tramite la previsione di polizze obbligatoria. Il tasso del prestito, il taeg per intenderci, è stato fissato al 2,75% rispetto al 2,5% iniziale. L'APE, in sostanza, non va affatto paragonata ad un prestazione pensionistica quale è appunto l'APE sociale ma va intesa, a tutti gli effetti, come un prestito da restituire.

Come chiedere l'APE volontaria o di mercato

E' possibile farlo, a meno che non ci saranno ulteriori rinvii, dal 15 maggio 2017. Le domande vanno presentate all'INPS: in primis per ottenere la certificazione del diritto all'APE, successivamente l'Istituto di Previdenza indicherà anche l'importo minimo e massimo dell'anticipo pensionistico e solo in quel momento i richiedenti potranno presentare dettagliatamente:

  • Domanda di APE, accompagnata anche dai nomi della banca e dell'assicurazione;
  • Domanda di pensione di vecchiaia.