Riprendiamo la vicenda dei lavoratori esodati e dell'8va salvaguardia inserita all'interno della Legge di bilancio 2017 per fare il punto della situazione e vedere quali saranno i prossimi passaggi inerenti la misura. Il provvedimento segnava infatti come data di termine per la presentazione delle istanze di utilizzo dell'opzione lo scorso 3 marzo 2017. Dopo tale scadenza l'Inps ha cominciato la lavorazione delle istanze, verificando così la presenza dei requisiti utili di quiescenza. Nelle prossime settimane dovrebbero arrivare i primi responsi ai lavoratori, tramite l'invio della certificazione prodotta dallo stesso istituto di previdenza in merito ai criteri necessari per la fruizione della salvaguardia.
I lavoratori che vedranno accogliersi l'istanza potranno quindi procedere alla domanda di pensionamento, che sarà vincolata alle risorse stanziate dai legislatori, per un numero massimo di soggetti tutelabili corrispondenti a 30700 unità. Approfondiamo insieme nello specifico quali saranno i profili di ingresso sottoposti a verifica ed i relativi plafond di capienza.
Pensioni e lavoratori esodati: i profili di destinazione della misura di salvaguardia
Stante la situazione, vediamo come si sviluppano i limiti di legge previsti per l'ingresso dei lavoratori nell'8va salvaguardia. Rispetto ai 30700 posti a disposizione, 11000 saranno destinati a chi ha usufruito dell'indennità di mobilità ordinaria o del trattamento edile speciale.
10400 posti sono invece aperti ai lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria entro il 4/12 del 2011. Troviamo quindi 7800 lavoratori cessati con o senza accordi con il datore di lavoro e 700 soggetti che hanno utilizzato il congedo per l'assistenza ai disabili. Infine, abbiamo 800 posti destinati a chi si è visto cessare il contratto a tempo determinato entro il 2011.
I criteri di merito per la produzione della graduatoria
Veniamo infine ai criteri utilizzati dall'Inps per redarre la graduatoria di accesso al provvedimento. La domanda di quiescenza verrà gestita sulla base della data di interruzione del rapporto di lavoro. Nel caso in cui il plafond venga effettivamente raggiunto, l'Inps interromperà l'esame senza dare seguito alle pratiche in eccesso.
Resta comunque il fatto che in passato lo stanziamento si è quasi sempre confermato in linea con i criteri e vincoli di ingresso, pertanto solo in due occasioni si è verificato uno sforamento in eccesso tra le domande stimate e quelle effettive. Come anticipato ad inizio articolo, l'istituto di previdenza terrà comunque aggiornati i richiedenti pubblicando dei report riguardanti il numero effettivo di domande ed il relativo tasso di accoglimento.
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