Continua ad essere il tema della riforma Pensioni l'argomento più chiacchierato e che suscita maggiori discussioni, inevitabilmente ci sentiamo di aggiungere. Sempre più voci parlando di un possibile slittamento della data di applicazione dell'ormai nota Ape Sociale, ma in questo articolo vogliamo occuparci, invece, della proposta che il Movimento 5 Stelle vorrebbe fare per quanto riguarda i lavori usuranti.

Polemica Boeri-Padoin. La proposta del Movimento 5 Stelle sui lavoratori usuranti

Dopo le tante parole sui lavoratori precoci, in occasione delle molto discusse dichiarazioni che il presidente dell'Inps, Tito Boeri, secondo quanto riportato da Urbanpost.it, ha rilasciato sul ricalcolo dei vitalizi oltre i 5.000 euro col sistema contributivo per provare a recuperare risorse utili per poterle indirizzare verso le assunzioni di giovani, si è lasciato anche scappare qualche parola polemica Paolo Padoin, che gli aveva lanciato la sfida chiedendogli di recuperare "la montagna" di contributi evasi per provare a finanziare in quel modo gli interventi assistenziali.

Come già introdotto, il Movimento 5 stelle nel frattempo starebbe pensando di definire il proprio programma lavoro e sull'argomento dei lavori usuranti, categorie di soggetti ai quali è riconosciuto un beneficio maggiorato previdenziale caratterizzato dalla possibilità di pensionarsi anticipatamente, di allargare le tutele per i lavoratori usuranti anche ad altre categorie di lavoratori, che meriterebbero sicuramente qualche attenzione in più. In particolare, attraverso le dichiarazioni del medico del lavoro Giovanni Mosconi, tutte quelle professionalità alle quali viene richiesta un'attività fisica dura e per tante ore, tutti i lavoratori del settore edile, del trasporto merci, compresi addetti alle pulizie, artigiani e lavori svolti durante la notte (anche nel campo sanitario) e che lavorano all'aperto sotto le intemperie delle stagionalità, dovrebbero essere coinvolte e interessate dalle tutele dei lavori usuranti.

Maggiori tutele per i non vedenti?

Inoltre, con la circolare 73 del 2017, nella legge di BIlancio sono state inserite nuove tutele anche per la categoria di lavoratori non vedenti. La stessa Inps, infatti, avrebbe cominciato a prevedere per tali categorie un aumento del coefficiente di trasformazione di 4 mesi per ogni anno di lavoro con l'aumento della quota C di previdenza, che sarebbe quella che viene calcolata attraverso il sistema contributivo.

A godere di tale beneficio saranno tutti i soggetti che andranno in pensione con decorrenza dall'1 gennaio 2017, che soffrono di cecità totale o con una capacità visiva non oltre a un decimo in entrambi gli occhi.