Tra i tanti interventi di riforma che si stanno concretizzando nel comparto previdenziale alcuni risultano ormai prossimi all'operatività, mentre altri dovranno attendere almeno qualche settimana per poter arrivare alla propria conclusione. Tutti devono però sottostare a precisi vincoli, se non per le rigide regole di accesso che caratterizzano le forme maggiormente tutelate, per gli stanziamenti resi disponibili anno per anno. In questo senso, i lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" hanno espresso in numerose occasioni i propri dubbi, a partire dalla difficoltà di distinguere i diversi tipi di APE per proseguire con la quota 41, con Rita e con il cumulo gratuito.
Proviamo insieme a fare il punto della situazione per risolvere i principali dubbi al riguardo ed indicare lo stato di avanzamento dei lavori.
Pensioni anticipate: il focus sulle misure tutelate dalla legge
Partiamo dalle prime due misure in arrivo, ovvero dall'APE sociale e dalla Quota 41 per i lavoratori precoci. L'iter legislativo di queste due opzioni appare concluso, pertanto manca solo la pubblicazione dei decreti attuativi in Gazzetta Ufficiale. L'APE sociale consente l'uscita dal lavoro a partire da 63 anni e con 30 o 36 anni di contribuzione a seconda dell'inquadramento rispetto alla situazione di difficoltà vissuta dal lavoratore. La quota 41 permette invece il prepensionamento indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni, purché si abbia lavorato almeno un anno prima del 19mo anno d'età.
Anche in questo caso serve però rientrare all'interno di uno dei profili di tutela indicati dal legislatore. L'APE sociale è sperimentale con una durata programmata fino a dicembre 2018, mentre la quota 41 è senza scadenza.
Uscite flessibili, come funzioneranno l'APE volontaria e la RITA
Al fianco dell'APE sociale troviamo quella volontaria, che permette di uscire dal lavoro a 63 anni e con appena 20 anni di contribuzione, purché si abbia un futuro assegno Inps superiore alle 702 euro e si accetti una decurtazione ventennale stimata tra il 4 ed il 5% annuo.
Stessi parametri anche per l'APE aziendale, il cui costo però sarà compensato dal datore di lavoro. Mentre la certificazione dei requisiti connessi all'APE volontaria servirà anche per richiedere la rendita integrativa temporanea anticipata (RITA) dei fondi pensione. Tutte queste misure attendono il completamento dell'iter di verifica dei decreti attuativi, per i quali saranno necessarie ancora diverse settimane.
Cumulo gratuito, come valorizzare i contributi versati in più gestioni
Per chi ha avuto una carriera discontinua il legislatore ha previsto anche la possibilità di ricorrere al cumulo gratuito dei versamenti. Si tratta di un'opzione alternativa alla ricongiunzione onerosa ed alla totalizzazione, che permette di far valere i versamenti presenti in diverse gestioni e casse. Il futuro assegno sarà calcolato secondo il metodo proquota, mentre la misura non ha nessuno costo per i lavoratori e nessuna scadenza. Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un commento nel sito. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni suggeriamo di utilizzare la funzione "segui" disponibile in alto, vicino al titolo.