Scendono in piazza i lavoratori precoci mentre si resta in attesa dei decreti attuativi della prima parte della riforma Pensioni avviata dal Governo Renzi ma le cui misure dovranno ancora essere attivate. Si resta in particolar modo in attesa dei decreti per l'attuazione per la Quota 41 rivolta a una parte dei lavoratori precoci - quelli con disabilità, che assistono parenti ammalati o che svolgono lavori gravosi - e per l'Ape volontario rivolto agli over 63. Ancora inattivo, nonostante il relativo decreto sia stato già firmato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, l'Anticipo pensionistico sociale rivolto ai soggetti deboli, mentre tutti i gruppi parlamentari incalzano l'esecutivo sulla proroga del regime sperimentale di Opzione donna per la pensione anticipata delle lavoratrici.

Pensioni, lavoratori precoci protestano davanti la Camera

"Pensione con 41 anni di contributi per tutti, senza se e senza ma", è quanto chiedono ancora oggi i "Lavoratori precoci uniti" che stamane sono scesi in piazza a Roma, davanti palazzo Montecitorio sede della Camera dei Deputati, per protestare di nuovo contro la riforma pensioni targata Fornero varata nel 2011 dal Governo Monti sostenuto in parlamento dalla maggioranza di larghe intese. Legge Fornero che ancora oggi continua a far sentire i suoi pesanti effetti sul piano sociale, con gli ultrasessantenni ormai stanchi costretti a lavorare ancora e con i giovani che non riescono a trovare lavoro. Più flessibilità in uscita verso la pensione anticipata e nuovi posti di lavoro per i giovani.

Questa, in sintesi, la richiesta avanzata al governo dai "Lavoratori precoci uniti" scesi in piazza oggi a Roma.

'Pensione agli anziani, lavoro ai giovani', lo slogan di oggi

"Lavoro ai giovani, pensione agli anziani", è infatti uno degli slogan dell'iniziativa di protesta alla quale ha partecipato anche, come riporta l'agenzia di stampa Adnkronos, il giudice Ferdinando Imposimato.

A battersi contro la legge Fornero, in questi anni, in particolare, è stata la Lega Nord di Matteo Salvini, che ieri, tramite il capogruppo leghista della commissione Lavoro della Camera, Roberto Simonetti, ha duramente criticato la riforma pensioni targata Renzi-Poletti. Soprattutto l'Anticipo pensionistico sociale per il quale ancora si attende comunque il decreto attuativo. Si tratta di una misura previdenziale che, secondo Simonetti, "creerà nuovi esodati".