L’APE, definita anticipo pensionistico, non è altro che un “Prestito finanziario” elargito dall'INPS affinché un soggetto possa usufruire di questa prestazione prima dell’età pensionistica di vecchiaia, ma che andrà restituita in 20 anni. Per la prima volta le banche entrano in collaborazione con l’INPS all'interno della gestione di questo tipo di prestazione. Di fatto l’INPS versa la somma definita ai lavoratori in 12 mensilità per una durata massima di 3 anni e sette mesi. Al momento, essendo una modifica sperimentale, la richiesta dell’APE andrà ad interessare i lavoratori nati tra il 1951-1953.
A che età si può richiedere la pensione?
La legge Fornero impone che per avere diritto alla pensione si debbano possedere i seguenti requisiti: avere 66 anni e sette mesi di età con 41 anni di contributi versati, riguardo agli uomini, e 65 anni e sette mesi di età con 41 anni di contributi versati, riguardo le donne. L’APE potrebbe interessare persone intenzionate ad andare in prepensionamento. La domanda va presentata all’INPS, inoltrando la certificazione di diritto della pensione. Tale richiesta può essere effettuata solo da lavoratori che abbiano compiuto 63 anni e non percepiscono alcun sostegno dallo stato o versare in condizioni di difficoltà. L’indennità verrà corrisposta fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia che dovrà essere pari o superiore a 700 €.
Dato che l’APE è una Finanziaria chiunque usufruisca della somma anticipata la dovrà restituire in 20 anni con 240 rate.
Requisiti per inoltrare la domanda di pensione anticipata
L’APE è divisa in tre settori. La “volontaria” che interessa i lavoratori che abbiano compiuto 63 anni d’età con 20 anni di contributi versati ed una previsione della pensione di vecchiaia pari o superiore ai 700€.
L’APE “sociale” che interessa 4 categorie di lavoratori nello specifico: i disoccupati. I lavoratori con un’invalidità pari o superiore al 74%. I lavoratori che assistono, all’interno del proprio nucleo familiare, una persona con un handicap grave. I lavoratori che abbiano effettuato un lavoro usurante. Per questa categoria i requisiti sono 63 anni di età e 30 anni di contributi versati.
Infine, l’APE “impresa” a carico del datore di lavoro che versa all’INPS, in accordo con il lavoratore che fa richiesta della pensione anticipata, l’ultima busta paga prima del termine del rapporto di lavoro. I requisiti sono 63 anni d’età e 20 anni di contributi versati. Questa opzione prevede delle agevolazioni e incentivi fiscali che possano aiutare l’azienda e il lavoratore all’anticipo del pensionamento.
Prepensionamento e proposte per i giovani
L’esperimento dell’APE, insieme alla quota 41, hanno lo scopo di agevolare i lavoratori in difficoltà e in età avanzata, dando la possibilità alle imprese di immettere posti di lavoro nel mercato dei giovani. Nei prossimi tre anni sarà possibile stabilire se le modifiche apportate avranno riscontro positivo o negativo.
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