I provvedimenti di flessibilità previdenziale decisi con la legge di stabilità 2017 sono il frutto di un accordo tra Governo e piattaforma sindacale (Cgil, Cisl e Uil) risalente allo scorso 28 settembre 2016. Il verbale siglato in tale occasione ha previsto l'avvio di due fasi di riforma del sistema pensionistico, con l'obiettivo di favorire l'equità sociale, di aumentare le possibilità nelle scelte individuali di pensionamento e di eliminare gli ostacoli alla mobilità lavorativa.

La FASE 1 della riforma previdenziale

La Manovra approvata alla fine del 2016 ha implementato i primi provvedimenti di accesso flessibile all'Inps.

Tra questi troviamo l'APE sociale e la Quota 41 per i lavoratori precoci, l'APE volontaria e quella aziendale, la rendita integrativa temporanea anticipata (RITA) dei fondi pensione ed il cumulo gratuito dei contributi tra diverse gestioni, per chi ha avuto una carriera discontinua. Le prime due misure sono state già firmate dal Premier Gentiloni e attendono solo la pubblicazione dei decreti in Gazzetta Ufficiale, mentre gli altri provvedimenti attuativi sono dati in arrivo nelle prossime settimane. Per tutte le opzioni appena elencate, la finestra utile al fine di avviare le pratiche presso l'Inps terminerà il prossimo 15 luglio.