La Fase 2 della Riforma previdenziale prevede l'avvio di un nuovo confronto tra Governo e sindacati al fine di intervenire in favore dei giovani, dei soggetti più deboli e sul sistema di calcolo contributivo puro delle pensioni. L'obiettivo consiste nell'adeguarlo alle esigenze dei giovani lavoratori e di chi possiede redditi bassi, oppure di chi svolge lavori a carattere di discontinuità. Le altre proposte di intervento riguardano i lavori di cura, la previdenza complementare e l'adeguamento delle Pensioni in essere.
I provvedimenti allo studio nella FASE 2 della riforma previdenziale
Partiamo dalla prima misura in discussione, ovvero la creazione di una pensione di garanzia che possa permettere la sostenibilità del tenore di vita con i futuri assegni a chi è inserito nel sistema contributivo puro. Il verbale dello scorso settembre richiama poi ad una riduzione strutturale del cuneo contributivo sul lavoro, al rilancio del secondo pilastro complementare, anche attraverso le adesioni collettive tramite i contratti nazionali, alla flessibilità in uscita per i giovani e all'adeguamento dell'aspettativa di vita sulla base della specifica tipologia di lavoro svolto. Infine, ci si pone l'obiettivo di valorizzare i lavori di cura a fini previdenziali, ad esempio attraverso la contribuzione figurativa. Per quanto riguarda le pensioni già in essere, il verbale impegna il Governo a introdurre nuovi meccanismi di rivalutazione dei trattamenti pubblici.