Le notizie sulle pensioni aggiornate ad oggi 20 giugno propongono le ultime dichiarazioni di Cesare Damiano in merito alla possibilità di posticipare l'età della pensione di vecchiaia di 5 mesi a partire dal 2019, i dati sulle richieste pervenute all'Inps per Ape social e quota 41, e infine le parole pronunciate da Maurizio Sacconi sul regime sperimentale Opzione Donna. Nella giornata di ieri, come ricorderete, avevamo trattato invece le indiscrezioni circa le possibili novità in ambito previdenziale fra 2 anni, le impressioni successive alla manifestazione della Cgil a Roma di sabato e il boom di domande da parte dei pensionandi dopo la pubblicazione dei decreti attuativi in Gazzetta Ufficiale.

Damiano, bloccare l'aumento dell'età pensionabile

Torna a farsi sentire nell'ambito della discussione previdenziale Cesare Damiano, che attraverso una nota apparsa sul suo sito ufficiale ha chiesto che venga bloccata la direttiva che stabilisce l'aumento dell'età pensionabile a 67 anni dal 2019. Un'indiscrezione, di cui si è avuta notizia soltanto ieri, che ha destabilizzato il dibattito sulla nuova riforma Pensioni. I lavoratori, che hanno potuto sorridere per qualche giorno dopo la pubblicazione dei decreti in Gazzetta, sono tornati sul piede di guerra, poiché contrari a restare altri 5 mesi in più sul posto del lavoro. Il requisito anagrafico richiesto oggi per accedere alla pensione di vecchiaia è di 66 anni e 7 mesi.

Per questo motivo, quando si parla di anticipo pensionistico, si fa riferimento all'uscita anticipata di 3 anni e 7 mesi, che di fatto ha reintrodotto la flessibilità in uscita, bloccata in questi anni dalla riforma Fornero varata dal Governo Monti. In un'altra nota, Damiano, attuale presidente della commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, ha inoltre chiesto che venga abrogata la legge per cui l'aggancio dell'età pensionabile è legato all'aspettativa di vita, promossa dal Governo Berlusconi nel 2010.

Ape sociale e quota 41 per i precoci, è boom di domande

Sono già oltre 8 mila le domande per Ape social e quota 41 per i lavoratori precoci ad essere pervenute all'istituto dell'Inps dopo il via ufficiale alle misure pensionistiche varate dal Governo Gentiloni. Un autentico successo dunque per quella che può essere definita come la fase 1 della riforma pensioni per il 2017, nata dai numerosi incontri dello scorso anno tra Governo e sindacati.

Non può che esultare il Ministero del Lavoro, nella figura di Giuliano Poletti. In egual misura i due gruppi dei precoci più importanti su Facebook, "41 x tutti lavoratori uniti" e "Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti", che continuano a condurre la loro battaglia per ottenere quota 41 per tutti, come testimonia la loro presenza a Roma durante l'ultima manifestazione indetta dal sindacato della Cgil in piazza San Giovanni. Vi aggiorneremo qualora si dovesse arrivare all'esaurimento delle risorse finanziarie previste per quest'anno, pari a circa 300 milioni di euro.

Sacconi, riproporre il programma Opzione Donna

Un altro contributo importante sulla discussione previdenziale è arrivato nella giornata di ieri da Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro al Senato.

Il senatore di Energie per l'Italia (movimento politico di Stefano Parisi ndr) è tornato a parlare di pensioni attraverso un post sul blog "Associazione amici di Marco Biagi", attraverso il quale ha voluto ricordare l'esigenza di tutelare migliaia di lavoratrici italiane attraverso la riproposizione del regime sperimentale Opzione Donna. Il gruppo "Opzione Donna proroga al 2018" di Giulia Molinaro era presente alla manifestazione di sabato per chiedere la proroga del provvedimento al prossimo anno. Per conoscere le ultime notizie sulle pensioni e gli eventuali interventi in riferimento alle dichiarazioni di Damiano sulla pensione di vecchiaia cliccate il tasto Segui in alto a destra.