Le domande per l'APE sociale e per la Quota 41 (destinata ai lavoratori precoci) hanno superato le 30mila unità: lo certifica l'Inps attraverso un nuovo comunicato inviato alla stampa nel pomeriggio di oggi. Secondo quanto riportato dall'istituto di previdenza, la composizione distinta delle richieste di prepensionamento riguarderebbe 19348 pratiche per l'APE sociale e 10644 per la certificazione delle condizioni di accesso al pensionamento anticipato per i lavoratori precoci. Assieme al dato aggregato, l'Inps ha fornito anche una tabella riepilogativa della distribuzione delle richieste per Regione di riferimento.

Tra i dati indicati spicca per richieste la Lombardia con 5102 domande complessive, il Veneto con 3016 pratiche, la Sicilia con 2662 domande, il Piemonte con 2317 richieste ed il Lazio con 2309 domande. I numeri confermano un trend in continuo sviluppo, anche considerando che a questo punto si è ormai vicini alla metà della platea prevista dal legislatore e fissata a 60mila unità complessive.

Pensioni anticipate, i criteri per accedere ad APE sociale e Quota 41

I lavoratori che desiderano fruire dell'APE sociale devono aver maturato almeno 63 anni di età e dai 30 ai 36 anni di contribuzione, a seconda dello specifico profilo di tutela. Anche i lavoratori precoci che vogliono fare ricorso alla Quota 41 dovranno rientrare all'interno di specifiche categorie volte a sostenere chi sta vivendo situazioni di disagio.

In questo caso, non vi è alcun vincolo anagrafico, ma bisognerà aver accumulato almeno 41 anni di versamenti ed un anno di contribuzione prima del compimento del 19mo anno di età. La domanda può essere inviata direttamente tramite il sito online dell'Inps, oppure per mezzo del proprio patronato di fiducia, che si occuperà di seguire tutta la pratica durante le varie fasi che caratterizzano la certificazione dei requisiti e la richiesta effettiva di pensionamento.

L'Inps mette in allerta contro le notizie fake nei social network

Nella giornata di ieri l'Inps ha diramato anche un comunicato riguardante le false pagine presenti su Facebook che distribuiscono informazioni "bufale [...] che non hanno alcun carattere di ufficialità e contengono notizie fuorvianti. Queste pagine si sono auto-generate", si legge all'interno del comunicato "e non possono essere chiuse perché è impossibile risalire a un fondatore/amministratore".

L'Istituto mette quindi all'erta coloro che ricercano informazioni online sulle Pensioni, suggerendo di fare riferimento direttamente al sito dell'Inps ed ai canali ad esso collegati.

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito in merito alle ultime novità che vi abbiamo riportato. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni ricordiamo di usare la funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.