Anche quest’anno a luglio, l’Inps, insieme al pagamento delle Pensioni, erogherà a molti pensionati la quattordicesima mensilità. Perseguendo l’obiettivo di ritoccare in aumento le pensioni più basse, il Governo nell’ultima Legge di Bilancio è intervenuto proprio sull’istituto della quattordicesima. Le novità sono una estensione di platea dei beneficiari ed un potenziamento delle cifre erogate. La quattordicesima è erogata a scaglioni e secondo tre requisiti fondamentali, quello anagrafico, quello contributivo e quello reddituale. L’incrocio di questi requisiti produce una quattordicesima di importi diversi da pensionato a pensionato.

Nel messaggio 2549 del 20 giugno scorso, l’Inps spiega nel dettaglio come calcolare la propria quattordicesima spettante, sulla quale per molti inciderà la nuova fascia di garanzia che è stata creata anche essa in manovra finanziaria.

La nuova mensilità aggiuntiva

In sintesi, le novità introdotte in Legge di Bilancio sono sostanzialmente due. Fino allo scorso anno, la quattordicesima era erogata a pensionati con redditi fino a 9.786,86 (1,5 volte il minimo), mentre quest’anno la misura si estende anche a pensionati con redditi fino ad € 13.049,14 (2 volte il minimo). Per chi percepiva la quattordicesima lo già negli anni passati, gli importi salgono e passano dalle tre fasce da 336, 420 e 504 euro a quelle da 437, 546 e 655 euro.

per i nuovi percettori invece si applicano le fasce che fino allo scorso anno erano appannaggio dei pensionati con redditi fino ad 1,5 volte il minimo. Le tre fasce con gli importi massimi erogabili sono distinte in base ai contributi versati durante la vita lavorativa e cioè fino a 15 anni di contributi, tra 15 e 25 ed oltre.

Guida al calcolo

Le fasce contributive e quelle reddituali sono importanti ai fini del calcolo degli importi da percepire. Il messaggio Inps è chiaro su come calcolare la propria quattordicesima e con alcuni esempi rende l’operazione abbastanza semplice. Per la prima fascia, soggetti con redditi fino ad 1,5 volte il minimo e fino a 15 anni di contributi versati, l’importo erogato sarà 437 euro, sempre che il soggetto non sfori il tetto massimo dato dalla somma di 9786,86 euro e 437 euro, cioè 10.223,86 euro (per pensioni fino a 2 volte il minimo, il tetto massimo è di 13.385,14, cioè 13.049,14 più 336).

Per redditi oltre il tetto massimo infatti, la quattordicesima verrebbe erogata con importi ridotti fino al raggiungimento del tetto massimo. La normativa ha introdotto la fascia di garanzia, per pensionati che si trovano in situazioni reddituali al limite tra le due fasce. La fascia di garanzia, come sottolinea l’Inps è data dalla differenza tra gli importi previsti per ciascuno scaglione, che per la prima fascia è 437 meno 336, cioè gli importi di quattordicesima a seconda se i beneficiari siano soggetti con redditi fino ad 1,5 o a 2 volte il minimo. In questo caso avremmo una fascia di garanzia di 101 euro. Su questo argomento il messaggio dell’Inps presenta un esempio lampante e riguarda un pensionato con redditi pari a 9.800 euro.

Stando all’apparato tecnico del provvedimento, il soggetto rientrerebbe nella seconda fascia, e se avesse a carico 15 anni di contributi versati, andrebbe a percepire 336 euro. La fascia di garanzia invece, consentirà allo stesso di percepire 423,86 euro. Questo perché la soglia massima, data dal reddito più la quattordicesima, è inferiore al tetto massimo previsto per la prima fascia. In questo caso, la differenza viene erogata comunque al soggetto percettore della mensilità aggiuntiva.