I decreti attuativi sull'Ape Sociale e sull'uscita anticipata con Quota 41 sono stati già firmati dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ma è attesa tuttora la pubblicazione dei testi sulla Gazzetta Ufficiale al fine di dare operatività alle misure e consentire agli interessati di presentare domanda di accesso entro il 15 luglio.

Ancora attese per l'Ape volontario

Una particolare ammirazione è arrivata anche dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, soddisfatto dell'obiettivo raggiunto, anche se migliaia di lavoratori sono in attesa di ricevere notizie sul cosiddetto Ape volontario, un argomento rimasto fermo al palo per via della complessità della misura.

Come ha ricordato lo stesso Damiano, infatti, nonostante l'approvazione delle due misure, mancano ancora molti punti contenuti nell'accordo siglato lo scorso autunno fra le organizzazioni sindacali e l'esecutivo.

Necessario il prolungamento della sperimentazione dell'Ape Social

Si tratta del cosiddetto cumulo gratuito dei versamenti contributivi e dell'Ape volontario; misure che potrebbero chiudere definitivamente la Fase 1 e permettere l'avvio della Fase 2 del confronto con le parti sociali. "Adesso decine di migliaia di lavoratori potranno accedere all'età pensionabile a partire dai 63 anni. Questa misura va nella giusta direzione e andrà resa strutturale, superando la prevista sperimentazione in vigore soltanto fino al 2018", ha precisato l'onorevole del Partito Democratico cesare damiano chiedendo la proroga dell'Ape Sociale oltre al 2018 visto che, a suo parere, una misura come l'Ape potrebbe favorire il cosiddetto ricambio generazionale, dando così la possibilità alle giovani generazioni di inserirsi nel mondo del lavoro.

Con la nuova misura contenuta nella Legge di Stabilità 2017, infatti, gli ultra 63enni con 20 anni di contributi effettivamente versati, potranno anticipare l'uscita fruendo di un reddito ponte interamente a carico delle casse statali fino ad un massimo di 1.500 euro lordi mensili e fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Per beneficiare dell'Ape Social, però, l'assegno pensionistico dovrà essere di almeno 2,8 volte il trattamento minimo Inps che potrebbe essere difficilmente raggiungibile dai giovani che molto spesso svolgono carriere discontinue. Mentre all'arrivo dell'età per la pensione di vecchiaia l'assegno dovrà essere pari a 1,5 volte l'assegno sociale. Motivo che avrebbe spinto l'ex ministro del Lavoro a proporre il cosiddetto reddito di cittadinanza.