Le ultimissime novità al 4 luglio 2017 sulle pensioni precoci e su opzione donna giungono da un dietrofront di Walter Rizzetto e Giorgia Meloni sulla firma posta alla modifica dell'art 38. A darne annuncio è Flavia Kvesto, del comitato precoci del Fvg, che loda le doti di politico di Rizzetto, un uomo, dice, che sa "ascoltare e confrontarsi con la gente". L'onorevole non è la prima volta che scende in piazza al fianco dei lavoratori precoci e delle donne per dare loro supporto nella richiesta della quota 41 e della proroga al 2018 per opzione donna.

L'onorevole in un intervista rilasciata a Diario del Web ha spiegato le ragioni che lo hanno portato a ritirare la firma.

Pensioni precoci e opzione donna, Rizzetto ci mette la faccia

Walter Rizzetto non ha mai negato il suo supporto ai lavoratori precoci e alle donne, entrambe le richieste sono a suo dire assolutamente lecite, i primi, sostiene, debbano poter andare in pensione dopo 41 anni di contributi alle spalle senza dover sentire parlare di prepensionamento anticipato, le donne è giusto che lottino per ottenere una proroga dell'opzione donna. Rizzetto dice che bisognerebbe cambiare una volta per tutte la riforma Pensioni Fornero che ha creato diverse iniquità all'interno del sistema pensionistico italiano.

"Mandare in pensione i lavoratori precoci, parlare di lavori usuranti, favorire il ricambio generazionale", dice Rizzetto, sarebbe queste le cose principali da modificare nella legge Fornero, anche perché, aggiunge " Quando una persona, più o meno giovane lavora per sei mesi e poi niente è lì il punto di caduta rispetto al sistema contributivo".

Insomma dalle parole pare emergere l'affinità col motto ormai noto di Damiano 'agli anziani la pensione, ai giovani il lavoro". Poi nel corso dell'intervista spiega il motivo del suo ripensamento sulla modifica all'art 38. Comprendiamo e condividiamo, asserisce, la necessità di riformare l'articolo 38 della Costituzione, per ridefinire i criteri di equità generazionale nei trattamenti previdenziali e assistenziali, e per questo avevamo firmato la proposta di legge, spiega, poi "dopo attente analisi, non ci convince più".

Il vicepresidente commissione lavoro alla Camera, ha spiegato il motivo del suo cambio di rotta. "Rischia di toccare anche le vecchie pensioni".

Pensioni 2017, precoci e opzione donna: inizio fase 2

A dimostrazione che comunque i lavoratori precoci non hanno alcuna intenzione di arrendersi, oggi gli appartenenti al Comitato Lazio-Roma saranno sotto la sede del Ministero del Lavoro per alzare nuovamente la voce contro il Governo, che si troverà riunito per l'inizio della discussione sulla fase 2 della riforma pensioni. I lavoratori confidano che l'esecutivo comprenda la loro impellente necessità di andare in pensione visto che ad oggi sono già state presentate ben 50.000 istanze tra ape social e quota 41.Riusciranno i lavoratori ad ottenere ancora qualcosa per la prossima legge di bilancio?

Si confida soprattutto nella riduzione dell'invalidità dal 74% al 46% come proposto dall'onorevole Pd Favero, ricordiamo che gli odg sono stati approvati dal Governo che si è impegnato a tenerne conto.